di Marcello Festa
Nel variegato e spesso fuorviante mondo dell’informazione sportiva salernitana si avvertiva come necessaria la presenza di una “voce” fuori dal coro, capace di interpretare al meglio la sempre più pressante richiesta di AUTONOMIA intellettuale della tifoseria granata.
Conosco bene, e da anni, i colleghi e le persone che hanno ridato vita a questo progetto editoriale e sono certo che TUTTI loro sapranno essere all’altezza delle tante aspettative.
“Nomen Omen”: Solo Salerno dice tutto già nella digitazione perché c’è bisogno più che mai di salernitanità in questa delicata fase della storia calcistica della NOSTRA città e c’è bisogno (SOPRATTUTTO) di anteporre l’interesse collettivo a quello individuale, un esercizio che nell’ultimo quinquiennio ha preso letteralmente il sopravvento diventando un’imbarazzante costante.
Salerno è oggi, calcisticamente parlando (e non solo….), una piazza ripiegata su se stessa che si aggrappa ai ricordi per immaginare un futuro migliore, che alimenta sogni e suggestioni per provare a vivere al meglio un “presente” infelice; non, propriamente, un gran biglietto da visita.
Di chi è la colpa? Perché viviamo questa triste e mesta realtà?
I colpevoli di questa situazione sono noti a tutti, hanno un nome ed un cognome (Claudio Lotito, Marco Mezzaroma ed Angelo Fabiani ndr), un ruolo, una competenza, una responsabilità e non è certamente questo il momento di appuntarsi una medaglia al petto dicendo “…l’ho sempre detto”; un simile esercizio di autocelebrazione non serve a niente e a nessuno, soprattutto non serve a risolvere il problema.
Oggi conta, invece, far sentire forte e civile la voce del dissenso, far comprendere a chi ha in mano le redini del gioco che Salerno è altro, non certamente un parcheggio ad ore per calciatori in cerca di gloria o dell’ultimo ingaggio, nè “una figlia di Secondo Letto” cui, ad onor del vero, andrebbero riconosciuti gli stessi diritti dei figli di…Primo!
Ad oggi, quando siamo alla vigilia della stagione agonistica, possiamo allora annoverare poche ma inconfutabili certezze dalle quali ripartire: la squadra è largamente incompleta, proprietà e società non hanno proferito una sola parola a proposito di impegni e programmi per la nuova stagione, il nuovo tecnico non è mai stato presentato, ancor meno gli uomini che dovranno indossare la maglia GRANATA.
In compenso abbiamo la Serie B e soprattutto i palloni. Si, ma non basta….Basta!