copertina ernesto
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Un pareggio ed una vittoria. Quindi? Mi chiedo che cosa pretendete di più da una società di calcio assente e lontana dal territorio e dai tifosi che, probabilmente, non conoscono nemmeno i volti dei (pochi) nuovi calciatori.

E’ pur vero che gli ultras riconoscono solo la maglia ma il fatto che i calciatori possano girare in città senza nemmeno  lo sfizio di sentirsi dire “We Cicerè! riman ci magnamm” è davvero mortificante. Una volta a Salerno era così ma erano tempi in cui le proprietà senza soldi facevano innamorare i tifosi e manipoli di mestieranti del calcio suscitavano entusiasmi pari ad un gol di un Matticari qualsiasi.

Oggi tutti chiusi. E non per colpa del Covid. Giornalisti lasciati fuori dai cancelli, Daspo comminati a destra e manca anche verso chi ha fatto della Salernitana una ragione di vita, il tutto corredato da una parvenza di seguito da parte di poche decine di tifosi (si, perché lo sono anche quelli) che pretendono di incanalare via web il pensiero unico.

Intanto la Salernitana pareggia a fatica con la Reggina e batte nientepopodimeno che il Sud Tirol, vittoria che permetterà ai granata di andare in gita a Genova per giocare contro la Sampdoria. Alzi la mano chi ha a cuore la Coppa Italia. Tutti (o quasi) giù. Perfetto.

Lunedì prossimo calerà il sipario del calcio mercato che per molte squadre sarà la fiera dei sogni mentre per la Salernitana sembra essere sempre di più una brutta copia della nostra amata fiera del Crocefisso. C’è chi acquisterà i pezzi da novanta (ammesso che ci siano) e chi il solito pesce rosso che, purtroppo, farà una brutta fine.

Alla Salernitana mancano almeno altri quattro elementi per la disputa di un campionato sereno. Per adesso circolano solo voci di movimenti in uscita mentre in entrata sembra esserci il buio assoluto. Si, è arrivato Capezzi ma resta in bilico Anderson e lo stesso Kiyine che ieri ha assistito al tracollo della Lazio comodamente seduto in panchina per novanta minuti. Tanto tempo fa, davanti al Vestuti, la frase più ricorrente era : “Nu perdit tiemp. Ce vonn cinc iucatur!”. Direi che il tempo è passato ma la frase resta sempre di grande attualità.  

E come cantava il grande Pino Daniele: “E per sognare poi qualcosa arriverà”. Ma per sognare cosa? Nessuno ancora ci ha detto nulla. Castori è contento, i calciatori si impegnano (e vorrei pure vedere), la società non parla, il copatron  non si vede e figuriamoci il patron e il mercato finisce.

Intanto la Salernitana dovrà cercare di battere il Chievo.

Lunedi non è poi così lontano.

Nota a margine: la traduzione delle frasi in vernacolo stretto è: “Dai Cicerelli! Domani disputeremo una gran bella partita!”  mentre la seconda potrebbe essere questa: “Secondo il mio punto di vista questa squadra necessiterebbe di cinque innesti”.  

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