Sabato prossimo, la Salernitana affronterà l’Ascoli all’Arechi nella gara valevole per la quinta giornata di Serie B 2020/2021. Per sentire l’aria che tira in casa bianconera, abbiamo chiesto lumi a Marco Finelli, direttore di Retesole Tv, molto vicino alle sorti del “Picchio”.
Ciao Marco. Dopo la prima vittoria stagionale nell’ultimo turno, che Ascoli vedremo sabato all’Arechi?
«Sicuramente vedremo una squadra molto agguerrita, consapevole di avere mezzi importanti e in grande crescita. Nessuno ad Ascoli sottovaluta l’impegno dell’Arechi, considerato assolutamente ostico. Ad ogni modo, la classifica attuale, a mio avviso non rispecchia minimamente quanto mostrato in campo dall’undici di Bertotto, e Salerno può rappresentare una buona occasione per rilanciarsi. Sono certo che vedremo una bellissima partita, fra due squadre che faranno di tutto per imporre il proprio gioco, insomma, direi proprio che non ci annoieremo.»
Quest’anno l’Ascoli è stata una delle società più attive sul mercato. Quali sono le differenze sostanziali rispetto alla passata stagione?
«E’ cambiato molto, soprattutto per volere del patron Pulcinelli e della dirigenza. Rispetto alle passate stagioni, infatti, si è pensato che per dare maggiore concretezza e continuità ci sarebbe stato bisogno di più giocatori di proprietà e meno in prestito da squadre importanti. Da qui la mezza rivoluzione a cui abbiamo assistito. A mio avviso, la scelta è stata molto saggia, poi sarà il campo a dire il resto.»
Qual è l’obiettivo dei marchigiani in questa stagione?
«Non è un obiettivo dichiarato, io credo che a questa domanda chiunque ad Ascoli risponderebbe “fare il meglio possibile”. Con tanti giocatori appena arrivati è complicato ora sbilanciarsi, ma sono certo che dopo la decima giornata, come dice il patron Pulcinelli, avremmo reale contezza di dove potrà arrivare questa squadra. Personalmente, per quanto visto finora, credo che un posizionamento nei play off sia un obiettivo alla portata.»
Chi può essere il calciatore bianconero più determinante nella gara di sabato?
«Ad Ascoli stiamo “conoscendo” Kragl e lo apprezziamo davvero tanto per il suo contributo, partita per partita. Tuttavia il giocatore che mi ha impressionato di più finora è stato Sabiri, centrocampista dotato di una classe sopraffina del quale sentiremo sicuramente parlare in futuro. Quindi rispondo senza dubbio Sabiri.»
A proposito di Sabiri, molto vicino alla Salernitana negli ultimi giorni di mercato tramite la Lazio: com’è stato il suo impatto con la maglia dell’Ascoli?
«Incredibile, anche se siamo solo all’inizio, si vede che ha una marcia in più. Ti racconto un aneddoto su tutti: martedì scorso, dopo l’ennesimo numero, ho mandato un sms al Vicepresidente del club Andrea Di Maso, sugli spalti del “Del Duca”, con scritto “quest’anno abbiamo preso un marziano”. Nel corso dell’ultima partita con la Reggiana, infatti, si è prodigato in giocate da talento puro, dimostrando anche una visione di gioco impeccabile. Davvero un gran colpo, strappato alla Lazio nelle ultime ore di mercato, durante le quali diverse società si erano mosse per lui.»
La Salernitana, come di consueto, ha cambiato tanto rispetto alla passata stagione. Che squadra ti aspetti?
«Una squadra tosta, che sa il fatto suo, capace di giocarsela con chiunque. Non sono certo io a dirlo, ma soprattutto l’ottimo inizio di campionato che vede i granata immediatamente dietro il duo di testa.»
A Salerno, nonostante la buona partenza, il clima non è dei migliori, con la questione multiproprietà che continua a tenere banco. A tuo parere, è un fattore deterrente per i cosiddetti sogni di gloria, oppure può rappresentare un vantaggio?
«Conosco il tema e so che è ampiamente dibattuto. La squadra è dotata di un’ottima rosa, nella quale spiccano diverse individualità. Dispiace per il clima, che spesso può disturbare l’ambiente fino a compromettere i risultati in campo.»
In conclusione, se fosse possibile, chi toglieresti alla Salernitana?
«Rispondo Castori, tecnico serio e capace, nonchè, consentimelo, un grande tifoso dell’Ascoli, che nelle Marche ha fatto benissimo. È l’allenatore in attività con più presenze in Serie B, e il sesto di tutta la storia della serie cadetta. La sua esperienza, a mio avviso, potrà risultare fondamentale anche per ricompattare l’ambiente e superare i problemi di cui parlavamo poc’anzi.»