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La vigilia inutile di una partita fantasma

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Siamo a poche ore dal fischio di inizio di una partita che, in ogni caso, non ci sarà. Alle 16 la Salernitana e l’arbitro Marchetti di Ostia entreranno in campo, ma all’Arechi mancherà la controparte. Che non si presenti o arrivi all’ultimo secondo con una schiera di ragazzini, la Reggiana non sarà nelle condizioni di fare partita pari.

E’ stata una lunga vigilia per gli emiliani, colpiti in maniera feroce dal Covid al punto da aver dovuto chiedere il rinvio della partita col Cittadella. Da sabato scorso ad oggi nulla è cambiato, visto che il club emiliano ha comunicato la scoperta di altri due casi di positività nella giornata di martedì, per poi spegnere i propri canali ufficiali e non fornire più altre comunicazioni.

La Reggiana sperava di ottenere il rinvio per una sorta di causa maggiore, ma il regolamento emergenziale della Lega non poteva essere cambiato in corso. Certo, una riflessione più ampia si impone dal momento che casi come quello della Reggiana potrebbero riproporsi.

Tuttavia, chi si è iscritto a questo campionato cadetto, che è il primo che comincia in piena epidemia da covid, aveva ben chiare le premesse ed anche gli obiettivi che si possono riassumere così: bisogna finire la stagione per salvare i conti dei club. Sarà un campionato anomale, irregolare non nel senso di rispetto o meno delle regole ma nel suo sviluppo, ma tant’è.

Oggi a te, domani a me. O viceversa, insomma. Si gioca per onorare i contratti tv, magari anche per dare un minimo di svago alle persone che sono a casa e devono affrontare una dura realtà. Sulla prosecuzione dei campionati, dalla A alla D, si sta giocando anche una partita politica, con vista sulle prossime elezioni Figc.

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