Correva l’inizio d’autunno del 2010 e la tifoseria della Salernitana si stava piano piano riprendendo dalla disastrosa stagione precedente, che aveva visto la Bersagliera retrocedere mestamente in Serie C, ora ribattezzata Prima Divisione di Lega Pro, con un vergognoso ultimo posto con 23 punti sul campo, ridotti a 17 per la penalizzazione di 6 lunghezze dovute al caso “Potenza” del 2008.
Dopo un’estate in cui si era vissuto il primo “tira e molla” riguardante l’iscrizione al campionato (preludio di quanto sarebbe purtroppo accaduto 12 mesi dopo), il patron Antonio Lombardi decise di rimanere nell’ombra, dando carta bianca per quanto riguardava le scelte tecniche al ds Nicola Salerno. Il dirigente materano costruì una rosa, affidata alla guida di Roberto Breda, costituita dall’unione di senatori appartenenti alla squadra dell’anno precedente (i vari Montervino, Pestrin, Fava, Polito, Peccarisi e il rientrante da un grave infortunio Merino) e di giovani pescati nei settori giovanili di tutta Italia, come i vari Szatmari, Carcuro, Legittimo, Ragusa. E come Gianluca Litteri.
Attaccante ventiduenne catanese, Litteri approdò in granata in prestito dall’Inter. Prima di giungere a Salerno, aveva giocato con lo Slavia Praga in Repubblica Ceca e con il Vicenza in B l’anno precedente, mettendo a referto 1 gol (segnato alla Reggina) in 11 presenze.
Nei piani di mister Breda, Litteri doveva essere sia un’alternativa a Fava nel ruolo di centravanti sia essergli un’eventuale spalla. Ma, sostanzialmente, in quelle prime sette giornate di campionato era diventato una sorta di oggetto misterioso: 24 minuti con il Lumezzane, 7 con il Pavia, appena un giro di lancette contro lo Spezia e addirittura tribuna nelle sfide con Sorrento, Sudtirol, Paganese e Pergocrema.
Poi, arrivò il 10 ottobre 2010. Al “Mazza” di Ferrara andava di scena il big match della 7/a giornata di Prima Divisione 2010/2011 tra la capolista SPAL (14 punti) e la diretta inseguitrice Salernitana (13 punti). Uno scontro anche tra due tecnici emergenti, l’estense Notaristefano e il granata Breda. Quest’ultimo schierò i granata con l’oramai collaudato 4-4-1-1, con Merino alle spalle di Fava in attacco.
La partenza della Salernitana fu bruciante. Al 13′, filtrante di Merino che premiò l’inserimento di Ragusa. L’esterno scuola Genoa non si fece pregare e fulminò Ramaglia. Venti minuti dopo, però, Fava chiese il cambio per infortunio. Litteri così prese il posto dell’ex Udinese e cominciò a tener su palloni fondamentali per conservare il vantaggio.
Purtroppo, al 49′ ci fu il pareggio della SPAL siglato da Fofana che sfruttò anche un’incertezza di Polito. La gara allora divenne apertissima, con le due squadre che non si accontentavano del pareggio. Cipriani al 54′ mancò da pochi passi il gol del vantaggio per i ferraresi. All’87’, invece, l’oggetto misterioso compì il passaggio di trasformazione da bruco a farfalla. Assist di Ragusa, gran destro di Litteri e palla all’incrocio dei pali. Prima rete in granata da parte del centravanti catanese, buona sia per sbancare il “Mazza” per 2-1 sia per operare il sorpasso in classifica ai danni degli Estensi. Salernitana capolista solitaria. Il campo faceva allora davvero dimenticare le vicissitudini societarie.
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