Sembra un tabù o uno scherzo del destino, fatto sta che la Salernitana insegue un primato che è come una chimera. La squadra di Castori ha una partita in meno ed è in attesa dei tre punti che la giustizia sportiva dovrà assegnarle per la gara non disputata con la Reggiana.
Lo scorso anno, ci pensò un gol di Capuano, a tempo scaduto, a privare la squadra di Ventura della soddisfazione di un primato momentaneo e parziale. L’uno a uno col Frosinone, nonostante l’uomo in più, segnò l’inizio di una fase di luna calante della Salernitana.
Stasera, a Ferrara, si spera nella luna amica così che la squadra granata possa meritarsi una notte da capolista, aspettando i risultati delle altre formazioni che occupano le zone alte ed anche il Giudice Sportivo. Salerno attenderà con curiosità ed una malcelata trepidazione le risposte che la squadra allenata da Castori sarà in grado di fornire.
Tutte doti che ben si sposano con la realtà cadetta. Stasera, come per il prosieguo, serviranno anche sangue freddo, maturità e qualità. Quest’ultima, a parere di molti (noi compresi), non è stata innestata in dosi sufficienti nell’organico granata. Castori è privo di Lombardi, Anderson e Gondo, tre che, con le rispettive caratteristiche, possono anche spaccare una partita, e deve adattare Veseli sulla corsia sinistra difensiva: non è emergenza, ma sicuramente al tecnico disporre di tutte le pedine ed anche di qualche tassello in più non sarebbe dispiaciuto. La via è obbligata ora come ora: fare risultati e stabilire fin da adesso le priorità per il mercato di gennaio.
C’è, però, una evidente predisposizione della squadra tutta al sacrificio ed alla lotta nel quale Tutino è l’uomo incaricato di valorizzare il lavoro sporco dei compagni. La Spal è una formazione di spessore e blasone, che vuole ingranare la… terza, intesa come vittoria di fila dopo quelle su Vicenza e Reggina. Pasquale Marino, lo scorso luglio, strappò i playoff ai granata espugnando con il suo Empoli l’Arechi nella notte più brutta della carriera di Alessandro Micai. Il tecnico siciliano è una sorta di tabù vivente per la Salernitana, ma, si sa, c’è sempre una prima volta.
La vetta può dare capogiri e, forse, quei tre punti in sospeso potrebbero avere l’effetto di una rinfrancante aspirina. Le vertigini, semmai, potrebbero rappresentare una eventualità notturna. In quel caso, ci sarebbe una sosta a disposizione per smaltire gli effetti collaterali…
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