Buongiorno e buona domenica cari lettori.
Quest’oggi, mi propongo nuovamente nei vostri schermi, con l’intento di addolcire il palato d’ognuno di voi, dopo il boccone amaro di questo week-end, servitoci venerdì sera in quel di Ferrara, con una “breve” premessa.
Per la Salernitana, è stato un primo piatto, quello del 6 novembre, non solo poco appetibile, appesantito, privo di edulcoranti, ma soprattutto, indigesto.
La Spal ha riservato alla squadra capitanata da Di Tacchio un “fuori pasto” a cui ci stavamo disabituando, grazie ai risultati positivi, legati ad “un’alimentazione corretta” delle ultime settimane.
Un dubbio, però, sorge spontaneo. È possibile che “le pietanze mangiate e digerite” prima di questa partita, siano state smaltite dai granata, senza eccessive difficoltà perché, troppo “leggere” e poco “condite”?
Probabilmente la risposta a questo quesito è affermativa. Quindi, è stato inevitabile il risultato conseguito della Salernitana, data “la cucina” diversa proposta dalla Spal.
“Lo stomaco” dei granata non è allenato e preparato ancora a “pietanze” simili? Digerire piatti del genere si può? Ovviamente si, ma come e quando?
Metaforicamente parlando, un “problema” simile, sarebbe arginabile fortificando il proprio “stomaco”, alimentando l’ossatura della Salernitana con CALCIO di qualità, solo così si rischierebbero meno spesso scivoloni simili.
Un’occasione quella verificatasi al “Paolo Mazza” da cui è necessario trarre insegnamento, affinché possano ridursi questi passi falsi.
Risulta indispensabile, quindi, approcciare “alla tavola” con maggior consapevolezza e sicurezza delle proprie capacità e volontà, scongiurando in un futuro non troppo lontano, situazioni simili a quella verificatasi contro la corazzata Spal.
Al di là dei limiti presenti ed inequivocabili nella rosa di mister Castori, sarà opportuno enfatizzare al massimo le potenzialità dell’attuale organico granata, per evitare eccessivi danni, prima del mercato di riparazione di Gennaio. Occorrono, inevitabilmente, esperti di settore che, vadano a colmare, il prima possibile, le lacune presenti sin dagli albori, nel medesimo campionato cadetto della Bersagliera.
Augurandoci di assistere prossimamente a partite migliori, cessiamo le metafore calcistiche, chiudiamo momentaneamente la parentesi Salernitana e passiamo all’atto pratico per addolcire la nostra Domenica.
La proposta del giorno è buona, semplice e veloce, vi presento: la torta al limone.
Un dolce arricchito da una nota di limone che regala un gusto più particolare al palato di ognuno.
INGREDIENTI
Farina 00 250 g
Zucchero 200 g
Uova (circa 3 medie) 170 g
Olio di semi 120 g
Succo di limone 100 g
Lievito in polvere per dolci 16 g
Sale fino 1 pizzico
PER IMBURRARE E PER GUARNIRE
Burro q.b.
Zucchero a velo q.b.
Preparazione
In primis spremete un limone e conservate il succo in una ciotolina: ve ne occorreranno 100 g circa. Poi aggiungete in un recipiente uova e zucchero e iniziate a lavorare con le fruste elettriche. Quando avrete ottenuto un composto spumoso, aggiungete un pizzico di sale e versate 2 cucchiai d’olio di semi.
Successivamente, grattugiare la scorza di limone ed inserirla nel composto assieme al succo spremuto in precedenza. Lavorate ancora con le fruste per amalgamare il tutto. Poi, setacciate la farina con il lievito e aggiungete le polveri al composto, un po’ per volta. Lavorate ancora per incorporare le polveri in modo omogeneo, aggiungendo una tazzina di latte. Infine, imburrate uno stampo da 22 cm di diametro e versate il composto al suo interno. Cuocete in forno statico preriscaldato per 40 minuti a 170°.
Fate la prova dello stecchino prima di sfornare la torta, poi lasciatela intiepidire e sformatela delicatamente. Fate raffreddare completamente, poi spolverizzate la superficie con lo zucchero a velo prima di servire la vostra torta soffice al limone.
Augurandovi una buona Domenica, vi saluto con affetto.