Il caos tamponi in casa Lazio continua a riempire le pagine dei quotidiani. La Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina ritorna sulle polemiche e sull’inchiesta partita dalla Procura di Avellino. Il quotidiano rosa parla apertamente di ipotesi di reato gravissime quali falso, epidemia colposa e frode.
Il fascicolo aperto dalla Procura di Avellino viaggia parallelamente all’inchiesta partita dalla Procura Federale. Sabato scorso la Guardia di Finanza si è presentata a Formello ed Avellino per acquisire tutta la documentazione necessaria per far luce sulle difformità tra i risultati dei tamponi di effettuati da Diagnostica Futura e quelli processati al Campus Biomedico o al Synlab.
La Gazzetta rivela anche che, finora, l’unico iscritto nel registro degli indagati risulta essere Massimiliano Taccone, presidente del CdA di Futura Diagnostica, il laboratorio di Avellino che ha processato il tampone, tra gli altri, di Ciro Immobile lo scorso trenta ottobre. La Procura sta cercando di capire se c’è stata una sorta di adulterazione dei referti.
Nell’inchiesta avranno peso anche le comunicazioni tra la Lazio e la ASL1 di Roma. L’autorità sanitaria del Lazio ha fatto sapere, nei giorni scorsi, che dalla società biancoceleste sono arrivate solo telefonate ma mai comunicazioni formali con l’elenco dei giocatori positivi. Tutti elementi nella lente di ingrandimento della Procura.
Fino a questo momento l’attenzione della Procura di Avellino è tutta nei riguardi di Diagnostica Futura e la cosa non sarebbe da sottovalutare perché, come spiega la Gazzetta dello Sport, in caso di assenza di elementi che coinvolgerebbero la SS Lazio, quest’ultima potrebbe anche risultare parte lesa. Nel mirino degli inquirenti ci sarebbe anche il Direttore Sanitario della Lazio, dott. Ivo Pulcini, che avrebbe dovuto allertare le autorità sanitarie locali. Se dovessero essere appurate le sue responsabilità il medico rischierebbe addirittura la radiazione.
Intervistato dai colleghi di Radio Punto Nuovo, Walter Taccone ha ribattuto a muso duro alle accuse rivolte al laboratorio Diagnostica Futura di cui è sia socio che consulente scientifico: «Noi siamo un laboratorio di una serietà riconosciuta a livello nazionale. E questa storia sta facendo male a tutto il gruppo, per reputazione e lavoro. È una cosa che dà fastidio, perché noi abbiamo sempre lavorato nel massimo della correttezza e trasparenza, per la Lazio, per il Perugia, per la Salernitana, per la Viterbese. Vi vorrei ricordare che noi siamo gli stessi che hanno fermato la Viterbese per alcuni casi di positività. Perché, quando escono alcuni casi positivi, noi facciamo il nostro lavoro e lo comunichiamo a tutti».
Sul caso specifico dei calciatori della Lazio continua: «Per il nostro laboratorio, Immobile, Strakosha e Lucas Leiva sono negativi per tutti e tre i geni. E abbiamo dato questa risposta. Nella stessa seduta, la Lazio ha avuto anche qualche positività, che abbiamo segnalato immediatamente. Lucas Leiva e Strakosha potevano giocare con la Juventus al 100%, così come anche Ciro Immobile, a mio parere. E spero che quando questa situazione verrà appurata, io immagino che il presidente Lotito faccia vedere i sorci verdi a chi ha provato a mettere lo zampino, bloccandogli dei calciatori assolutamente negativi».
Intanto le squadre di serie A si muovono nei confronti della società del presidente Lotito: il Torino ha già presentato un esposto mentre il Bologna – sempre secondo la Gazzetta dello Sport – starebbe pensando di fare una azione del genere ma, per adesso, attende l’esito delle inchieste in corso.