Editoriale

Guarda la fotografia – #SALCRE

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Non era la prima volta – era già accaduto con l’Empoli nel campionato scorso ­– ma l’evento stavolta coincide col primo posto in classifica. In condominio con l’Empoli, e hai voglia a dire che si tratti di coincidenza.

Lo zoom di Bruno Maffia cattura stavolta un Marco Mezzaroma diverso. Nella postura, quantomeno, ché luglio lo vide seduto e mesto ad assistere al naufragio dei suoi.

Stavolta no, appare in ortostasi, le mani saldamente poggiate sulla balaustra della Curva Sud.

Non è la prima volta che una figura solitaria campeggia nella casa del tifo granata.

Accadde, alla vigilia di San Silvestro, quasi trent’anni fa.
Sugli spalti di un settore non ancora agibile al pubblico si accomodò Alberto Urban, il prototipo del “nemico” calcistico della tifoseria salernitana.

Ignaro di storia di Salernitana, orfano di dirigenti che la conoscano, sicuramente – nella scelta della location – il copatron aveva altre intenzioni.

Trattasi comunque di evento storico. Mai prima d’ora un esponente dell’attuale dirigenza si era tanto avvicinato al simbolo della passione calcistica cittadina, superando il cognato Claudio Lotito che nel Maggio 2018 era rimasto sotto la rete di recinzione per brandire il microfono offertogli per arringare i tifosi.

Il significato? Impossibile conoscerlo, perché Mezzaroma – solitamente parco di parole ­– non può certamente rispondere ad una domanda che nessuno ha posto.

Restano le ipotesi. Quelle banali, che potrebbero far riferimento alle necessità di distanziamento – un tantino eccessivo, magari – oppure quelle dalla lettura più profonda.

Saldo come un comandante sulla tolda, la postura di Mezzaroma potrebbe evidenziare un messaggio di continuità. O un desiderio di ricongiungimento ad una tifoseria che resta, in maggioranza, quantomeno scettica.

Magari si tratta di questo. Dopo tutto, sulla sua persona non si ricordano appunti particolari. Ignorato persino dagli striscioni, il rapporto tra Mezzaroma e la gente di Salerno non ha mai mostrato particolari criticità, non è mai stato un problema.

Il tempo, al solito, dirà se l’evento di lunedì sera verrà catalogato nello schedario “curiosità” o in quello delle “pietre miliari”, se ci sarà una prossima volta oppure se questa è la sua ultima apparizione in Curva all’Arechi.

Se questa foto scolorirà o se si dipingerà di nuovi colori.

La risposta definitiva nessuno la possiede, il resto è chiacchierìccio.

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Giovanni Perna

Nato nel 1964, professione ortopedico. Curioso ma pigro. Ama svisceratamente Salerno e la Salernitana. Come sempre accade quando un amore è passionale, è sempre piuttosto critico nei confronti di entrambe.

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