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Tango per Diego

"non importa di quel che Diego ha fatto nella sua vita, conta quel che ha fatto nella mia”

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Incontro più spesso Neri, e qualche volta Yanina che porta a spasso il piccolo.

Che, mi diceva Neri qualche giorno fa, calcia col sinistro.

Non è notizia da poco, se el niño in questione è argentino.

L’ambasciata d’Argentina nel mio condominio sono loro, i ragazzi di Corazon al Sur, che hanno scelto – dopo essersene innamorati – Salerno per mettere su casa, senza smettere di girare il mondo. Almeno fino al maledetto Covid.

Maestri, campioni di tango. Ovvero, per me, la tangibilità in carne ed ossa che tutto quel mondo di sogno che ascolti nelle cuffie, che vedi nei film, esiste.

Un mondo che Neri e Yanina portano in giro con leggerezza e garbo.
Dei titoli e dei meriti di questi giovani maestri ho letto per caso sul web.

Ieri sera ho bussato alla loro porta. Non che ci si frequenti, e magari l’inopportunità era amplificata dal tempo che viviamo.
Dalla soglia, ho voluto salutarli.
Strano forse, ma sentivo di condividere la notizia.

Si intravedeva la tv, sintonizzata ovviamente sull’Argentina.

Ho chiesto, appunto, condivisione, ché Diego Maradona – ho scritto e ripeto ­– è patrimonio di chi ama il Calcio.
Ma, è chiaro, nel cuore di un argentino la questione è diversa, più profonda.
Ho detto che, se avessero voluto salutare Diego, lo avrei scritto qui.

«Meglio Yanina allora» ha detto Neri «a scrivere in italiano è più brava».

Neanche a parlarne, quella lingua che non so parlare ed amo sentire ha effetto ipnotico sul sottoscritto.

E allora ci ha pensato lui. Mi ha scritto questo:


EL DIEGO, El 10, D10S, El de Fiorito, El Pibe de Oro, El Pelusa, El Capitán, El mago, el de la gambeta imposible, el de la zurda inmortal,  El Barrilete cósmico, El diferente, El antisistema.
El que nos estremeció hasta las lágrimas, el que demostró a los del norte que los del sur tambien existen! El que puso en la gloria a los humildes, el ultimo rebelde en contra de los poderosos…
En Argentina, En Napoli; en el mundo; el que fue mito y leyenda en vida; el épico-el que se embarraba hasta los huesos- Porque de barro estaba hecho-; el que recibía patadas hasta el hartazgo y seguia corriendo, y seguia luchando.
El que hizo conocer a la Argentina en cada rincón del mundo.
“Qué me importa lo que Diego hizo con su vida, me importa lo que hizo con la mía”.
Gracias por tanta alegrías!!! 🇦🇷🖤🇦🇷
Fuiste el bailarín de muchos sueños e ilusiones!!!

A tradurlo – anche sapendolo fare senza Google – non penso affatto.

Ne sporcherei il suono, ne tradirei il sentimento.

Ma quella citazione: “non importa di quel che Diego ha fatto nella sua vita, conta quel che ha fatto nella mia” lo spiega bene, cosa è stato Maradona per gli argentini.

La colonna sonora – meglio il video – l’abbiamo scelta insieme.

Quando ci incontreremo davanti all’ascensore ne parlerò, per brevità, come del “Tango per Diego”.

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Nato nel 1964, professione ortopedico. Curioso ma pigro. Ama svisceratamente Salerno e la Salernitana. Come sempre accade quando un amore è passionale, è sempre piuttosto critico nei confronti di entrambe.

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