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Al Marulla contro un pezzo del passato: Tutino torna da ex nella “sua” Cosenza

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“Ovunque, ma non a Salerno”. Un messaggio scritto e riscritto instancabilmente dai tifosi cosentini in estate, quando Gennaro Tutino era il protagonista di un’autentica telenovela di mercato. Ci ha provato il Lecce, ci ha provato il Monza e anche il Pescara, ma alla fine, contro ogni pronostico, l’attaccante partenopeo è finito ad indossare proprio la maglia della Salernitana. Una trattativa che, inutile ruotarci intorno, ha rappresentato un grosso colpo al cuore per la tifoseria cosentina: vedere un calciatore che tanto ha dato alla propria squadra del cuore trasferirsi in una delle rivali più “odiate” sportivamente parlando, è una cosa che, per quanto sempre più frequente in un mondo del calcio povero di bandiere, risulta comunque difficile da digerire per qualsiasi tifoso.

Ed ecco che, dunque, domenica sera Tutino tornerà per la prima volta da avversario a Cosenza, contro il club al quale deve decisamente di più nel suo percorso come giocatore e non solo. Un’avventura durata due stagioni, vissuta con intensità ed emozioni impossibili da dimenticare. Perché è proprio in Calabria che l’attuale numero 9 granata si è messo in mostra nel migliore dei modi sul campo, dopo un improduttivo triennio caratterizzato dal giro di prestiti tra Vicenza, Gubbio, Avellino, Bari e Carrarese. Tante le sfortune del classe ’96, condizionato numerosi infortuni nei suoi primi anni da professionista, ma l’approdo a Cosenza nel luglio del 2017 ha rappresentato l’inizio dell’esplosione del talento napoletano: in Calabria Tutino ebbe finalmente la possibilità di giocare e di esprimersi con continuità, risultando un elemento centrale nella formazione di Braglia; alla fine del campionato 2016-2017, l’attaccante totalizzò 11 gol e 5 assist in 35 presenze. Un contributo cruciale per la promozione in B, ottenuta con il successo nella finale playoff con il Siena.

La stagione successiva – quella del ritorno in B del club calabrese dopo 14 anni – fu particolare, poiché Tutino fu inizialmente girato dal Napoli al Carpi, ma scelse di interrompere subito il prestito – ufficialmente per ragioni familiari – tornando nella “sua” Cosenza, ritenuto il teatro migliore per migliorarsi con la seconda serie. Nel secondo anno alla corte di Braglia, Tutino illuminò anche in cadetteria, siglando 10 gol e fornendo 5 assist in 33 apparizioni. Uomo copertina della più che tranquilla salvezza rossoblù, l’attaccante partenopeo fu anche premiato con il riconoscimento per il miglior gol stagionale del campionato, realizzato con una strepitosa rovesciata contro il Venezia sull’assist del compagno (e amico) Palmiero. Un biennio fantastico con la maglia dei lupi, durante il quale Tutino ha vissuto emozioni indimenticabili anche dal punto di vista personale, con la nascita della figlia Benedetta nel gennaio 2019.

E domenica, più di due anni dopo, l’attuale trascinatore della Salernitana capolista (autore di 3 gol in questo avvio, 4 contando la Coppa Italia) tornerà al Marulla da ex per una partita che non è e non potrà mai essere come le altre: Tutino – che con 21 reti totali occupa l’undicesimo posto nella classifica all-time dei marcatori nella storia rossoblù – proverà a ritrovare il gol che manca da 4 partite (5 contando la Coppa Italia) proprio nella piazza che lo ha accolto con calore ed eletto come suo uomo simbolo per due stagioni.

È chiaro che l’assenza dei tifosi – quel cuore pulsante di cui l’ex numero 25 rossoblù si è spesso improvvisato capoultrà nel dopopartita con tanto di megafono alla mano – renderà il tutto un po’meno particolare, ma sicuramente per Tutino tornare a calcare il campo che lo ha visto protagonista per due anni sarà una sensazione particolare.

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Manuel Palumbo

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