- Ad affrontare la Salernitana, domani pomeriggio, inizio ore 14, sarà un Brescia determinato e motivato. Il proposito della vigilia di patron Cellino, ossia ritornare immediatamente in massima serie, al momento, ha fatto registrare soprattutto ombre e solo qualche sporadica luce. La gestione Lopez, risultati alla mano, è stata fallimentare, assolutamente al di sotto delle potenzialità di un organico importante per la categoria.
- Il mister uruguagio è stato sollevato dall’incarico, al suo posto, dopo il breve interregno targato Gastaldello e durato lo spazio di una partita, è stato ingaggiato Davide Dionigi, lo scorso anno protagonista di un discreto campionato ad Ascoli. Quando avviene un cambio tecnico, risulta sempre difficile ipotizzare la scelta degli undici che comporranno la formazione iniziale, così come appare un rebus il modulo di gioco a cui si affiderà l’ex centravanti della Reggina. Ed allora proviamo a fare una panoramica sulla rosa delle rondinelle, in attesa di capire su quali elementi si concentreranno le attenzioni del neo tecnico. In porta giocherà il finlandese Joronen – 10 presenze in Nazionale – uno dei pochi a salvarsi in questa sofferta fase iniziale del campionato, prestante ma discretamente reattivo tra i pali. Sulle corsie esterne, sia che si opti per la linea difensiva a quattro, sia che si decida di schierare la difesa a tre, troveranno spazio Sabelli (a destra) e Martella (a sinistra), un lusso per la categoria nei rispettivi ruoli. Essi possiedono spinta, carisma, tecnica ed esperienza. Meno affidabile è il pacchetto di difensori centrali. Il venezuelano Chancellor ha grandi mezzi fisici, si rende spesso pericoloso sulle palle inattive, ma non è irreprensibile quando viene chiamato a conservare attenzione sulle letture tattiche e nel presidio dei sedici metri. Interessanti i giovani Papetti e Mangraviti, però il loro processo di crescita non è ancora completato, come testimoniano gli alti e bassi che fanno registrare nell’arco di una stessa partita. Assente per infortunio il giovane Cistana, mentre il terzino Mateju non ha convinto nei panni di dioscuro della retroguardia.
- Assenze importanti nel centrocampo lombardo, che non potrà contare sulle due mezzali che risultarono determinanti, due anni fa, ai fini della promozione in serie A della squadra allenata da Corini. Stiamo parlando di Bisoli e Ndoj, calciatori che sanno inserirsi e far gol, esperti e carismatici, utili anche in fase di non possesso. Pertanto, Dionigi dovrà pescare soprattutto nell’ampio gruppo di stranieri a sua disposizione, con l’eccezione dell’esperto Dessena, interno di sostanza che non disdegna il raid offensivo, con un passato ricco di presenze nel principale campionato nostrano. Le altre maglie dovrebbero essere contese dall’olandese Van de Looi, dal polacco Jagiello e dallo slovacco Spalek. Il primo è il classico interditore impegnato soprattutto a garantire pressing costante, raddoppi di marcature e distribuzione del gioco senza fronzoli. Il secondo, invece, è calciatore più qualitativo, tendente alla ricerca della giocata in grado di spaccare la partita, sia in termini di assist che sotto forma di iniziativa personale e tiro dalla distanza. Spalek, infine, ama agire soprattutto tra le linee, senza offrire punti di riferimento alle retroguardie di turno; se è in giornata, può creare problemi, non sempre riesce però ad incidere in chiave offensiva. Più defilati, ma comunque meritevoli di essere menzionati, il disciplinato ‘soldatino’ Labojko, polacco anch’egli, ed il più talentuoso Zmrhal, versatile mancino ceco che può operare da esterno sinistro ma anche nelle vesti di mezzala offensiva. In attacco, infine, da segnalare la grave rinuncia ai gol di Alfredo Donnarumma, fermo ai box a causa della positività al Covid. Sicuramente un grosso vantaggio per la Salernitana, che non dovrà preoccuparsi delle giocate di un attaccante da sempre prolifico a queste latitudini. Il peso del reparto offensivo ricadrà sulle spalle di Torregrossa, valore aggiunto della compagine bresciana. Punta completa, abile in acrobazia ma anche mobile, tecnica e capace di giocare con e per la squadra; da qualche anno, inoltre, l’ex crotonese dimostra di essere diventato più cinico in fase di finalizzazione. Al suo fianco dovrebbe agire uno tra il francese Ayé e l’ex granata Antonino Ragusa, calciatore che ha lasciato un ottimo ricordo a Salerno. Profili diversi, sia nel modo di interpretare il ruolo che sotto l’aspetto caratteriale. Il transalpino, autore due anni fa di 18 reti nella B francese, è più estemporaneo e potente nella progressione, anche se gli capita a volte di non partecipare al gioco della squadra. L’esterno siciliano, invece, è più continuo sul piano caratteriale, si sacrifica in fase passiva ed ama agire soprattutto di rimessa.
Brescia in ritardo, ora tocca a Dionigi
Dopo Del Neri, Cellino ha silurato anche il suo pupillo ed ora tocca all'ex tecnico dell'Ascoli risollevare le sorti delle rondinelle
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