Buongiorno e buona domenica cari lettori. Nell’atipico periodo che stiamo vivendo, è bene non accantonare del tutto, le tradizioni che hanno da sempre caratterizzato – in maniera differente e personalizzata – il periodo natalizio in ogni individuo. Sicuramente, non sarà possibile viverle come sempre è stato fatto, ma, non è detto che queste non possano essere rivisitate, ridisegnate e reinterpretate.
Quest’anno la “ normalità” alla quale eravamo abituati sta venendo a mancare. Il segreto per non lasciarsi sopraffare dalla malinconia e dallo sconforto è, provare a non ancorarsi oltremodo al passato, ma provare e riuscire a volgere lo sguardo in avanti, agendo sulla base di ciò che oggi la quotidianità di offre. Ciò non vuol vuole dire accontentarsi o piegarsi ad una volontà che non ci appartiene, semplicemente, è bene comprendere nel profondo che, si può trarre beneficio, progredire e ricavare giovamento dal proprio tempo, se si è volti e predisposti al cambiamento. Il termine cambiare, spesso spaventa, frena, disorienta, ma è grazie ad esso che l’evoluzione personale e collettiva può continuare ad esistere.
Il malumore e la preoccupazione che, l’emergenza sanitaria ha innescato in molti di noi, è forte e pesante ma, è necessario combatterla con lo strumento più potente che abbiamo a disposizione: l’atteggiamento giusto, intriso di coraggio, sorrisi, speranza, ottimismo e… perché no, del buon cibo!
Ecco perché oggi daremo spazio al potere del dolce. Ciò che è dolce si può gustare con tutti i sensi ed in tutti i sensi: con l’olfatto, l’udito, il gusto, il tatto, la vista… che sia un qualcosa di concreto o di astratto, la dolcezza fa sempre bene al cuore e alla mente! La definirei terapeutica!
Oggi il diario gastronomico vi propone la ricetta degli STRUFFOLI.
Il nome dello “struffolo”, ossia della singola pallina che compone il dolce, deriverebbe dal greco, precisamente dalla parola στρόγγυλος (stróngylos, pron. “strongoulos” o “stroggulos“) che significa “di forma tondeggiante”.
Nella preparazione degli struffoli molto è lasciato al naso (l’aroma), ma nulla è lasciato al caso. Un dolce di origine greca che è migrato nell’Italia meridionale all’epoca della MAGNA GRECIA, raggiungendo il suo massimo splendore soprattutto in Campania.
Realizzato e gustato soprattutto nel periodo che ci accingiamo a vivere, quello natalizio. Ogni pallina di pasta fritta è un capolavoro d’ingegneria domestica.
La tradizione vuole che il vero struffolo debba essere piccolo, in modo tale che la superficie di pasta che entra in contatto col miele, ne possa accentuare ulteriormente il sapore.
PTREPARAZIONE
Prima di tutto, fondete il burro e lasciate raffreddare, pesate lo zucchero, preparate il liquore.
In una ciotola capiente, dove andrete poi a lavorare l’impasto, miscelate insieme la farina e il lievito setacciato, il sale e le bucce grattugiate degli agrumi.
Poi aggiungete alla farina, lo zucchero, il burro e il liquore.
Girate con l’aiuto di un cucchiaio di legno, in modo da realizzare una sabbiatura. Fate un foro al centro e aggiungete le uova. Con l’aiuto di un cucchiaio girate e amalgamate gli ingredienti. In pochi secondi l’impasto si compatterà. Proseguite con le mani, impastate qualche secondo fino ad ottenere una pasta omogenea, priva di grumi. Avvolgete l’impasto in una pellicola e lasciate riposare a temperatura ambiente per 30 minuti.
Trascorso il tempo di riposo, staccate dall’impasto un pezzo da circa 50 /70 gr.
Strofinatelo sul piano di lavoro come per realizzare un cilindro lungo (un salsicciotto) dello spessore di 1 cm (non fatelo più grande, altrimenti gli struffoli risulteranno eccessivamente grandi, in fase di cottura, visto il pizzico di lievito aumenteranno di qualche millimetro).
Affettate il cilindro realizzato, con l’aiuto di un coltellino o di un tarocco e staccate tanti piccoli pezzetti della grandezza di 1 cm. A questo punto potete lasciare i vostri struffoli così a pezzetti oppure dagli la forma di palline arrotolandoli tra i palmi delle mani. Se volete ottenere delle palline, i tempi di preparazione si allungano leggermente, perché ogni quadretto va modellato tra i palmi delle mani fino ad ottenere delle sfere ben chiuse, però il risultato finale e deliziosamente bello. Ad ogni modo a voi la scelta, a seconda del tempo che avete a disposizione.
Prima di tutto, ponete sul fuoco un pentolino della dimensione 18 cm a bordi alti con metà dell’olio per friggere indicato. Il mio consiglio è di cambiare l’olio 1 volta durante le varie fritte, questo per garantire profumo e soprattutto una doratura ottimale ai vostri Struffoli.
Cuocete pochi pezzi alla volta (massimo 15) questo per evitare eccessiva schiuma, che andrete a togliere con un mestolo forato, non appena si formerà! Immergete dunque in olio bollente, girateli un paio di volte, in 30-40 secondi saranno pronti.
Gli Struffoli sono fritti alla perfezione quando risultano dorati non scuri o anneriti.
Tirateli fuori con un mestolo forato. Scolateli su un piatto da portata precedentemente foderato da una carta assorbente o scottex. Friggete e scolate secondo le indicazioni tutti gli struffoli, avendo cura di scolarli su nuove carte assorbenti e di disporli asciutti e scolati, da parte in una ciotola.
Come Condire gli Struffoli:
In una casseruola che possa contenere tutti gli Struffoli realizzati, versate il miele e lo zucchero a velo vanigliato. Fate sciogliere a fuoco molto basso, girando con un cucchiaio di legno. Allontanate dal fuoco, aggiungete gli Struffoli, la maggior parte dei confettini e delle perline, lasciando da parte solo qualcuna per decorare il piatto finale.
Girate bene, affinché il miele possa irrorare ogni pallina. Aggiungete in pentola anche i canditi, irrorate di miele anche loro in modo che risultino belli lucidi.
Gli Struffoli sono pronti per essere serviti oppure impacchettati per un regalo goloso per le vostre festività natalizie.
Serena Domenica a voi tutti!
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