La Salernitana prova a battere il tabù delle retrocesse e del paracadute, alibi e spauracchio cui spesso si è fatto riferimento senza dire che tale strumento contribuisce ad attutire il contraccolpo della retrocessione per chi in precedenza aveva investito per conquistare la massima serie.
A Ferrara e Brescia la Salernitana ha conosciuto l’amaro sapore della sconfitta, uscendo dal campo con pochissimi rimpianti. Quando si perde con chi si è dimostrato e confermato superiore, c’è poco da recriminare. Qualche errore è stato commesso, ma la sensazione di una squadra in balia della superiore qualità dell’avversario è stata netta fin dalle prime schermaglie.
Spal e Brescia sono due delle tre squadre reduci dalla massima serie. La terza è il Lecce che domani arriverà all’Arechi.
La Salernitana sfiderà un’altra delle grandi del campionato, partita con il dichiarato proposito di tornare in massima serie. E’ una partita fondamentale perché arriva a metà di una settimana intensissima. Dopo la gara di domani, ci sarà la trasferta di venerdì a Frosinone. E poi, tra sette giorni, la partita interna con l’Entella. In una fase così serrata della stagione l’unico paracadute possibile per gli allenatori è il turnover.
Castori, però, non ha certo abbondanza in mediana ed in attacco e dovrà chiedere gli straordinari a qualche titolare. Dicembre, come era facile prevedere, sarà un mese decisivo per delineare rapporti di forza ed equilibri. La Salernitana ha vinto con il Cittadella ed ha perso a Brescia ed ora deve affrontare Lecce, Frosinone, Entella, Venezia e Monza nell’arco di quindici giorni.
Carattere e concretezza: a queste armi farà appello Castori per arrivare al nuovo anno con un buon bottino di punti. Poi, non ci si etichetti come molestatori, ci vorrà qualche progresso sul piano del gioco ed una sostanziosa iniezione di qualità nella rosa a gennaio. Solo così si potrà volare tranquilli. Anche senza paracadute.