BELEC 6: Il Lecce gioca a una porta, è vero. Ma Vid rasenta il non classificato, rarissime le conclusioni che lo impensieriscono. All’80esimo dà un saggio del perché Slovenia e Slovacchia siano due nazioni distinte e separate, chiama un pallone ma Gyomber capisce un cazzo per un altro e fanno cap e cap.
AYA 7: Tale nome, tale esclamazione di dolore. Funge da punching ball per gli avanti leccesi, prima Coda poi Stępiński (il telecronista ci tiene a sottolineare che si dice Stempinski, abboffandoci i sacchetti scrotali). Ramzi non va a terra, incassa senza colpo ferire e, nella serata dell’Arechi, indossa i panni di Ivan Draco.
MANTOVANI & GYOMBER 7: La coppia che non ti aspetti, se Castori sta in panchina loro in campo ne rispettano il nome, vestono i panni dei grossi roditori coi denti sporgenti e costruiscono una diga a prova di esondazione.
CASASOLA 6: Partita sufficiente. Il laterale argentino al 25′, su passaggio di Belec, si esibisce in uno stop vedo non vedo che fa terminare il pallone in out.
CAPEZZI 8: Corre di che maniera e si traveste da rapinatore d’area, non è forse questo il segreto della sorpresa e della felicità? A Christmas Carol.
DZICZEK 6: Il polacco se la cava egregiamente, il leit motiv di ogni sua presenza è il cartellino giallo. La Figc, in effetti, ha istituito una deroga ad personam, per lui la diffida scatta alla 48esima ammonizione, altrimenti non si spiega. SCHIAVONE 6.5: Il centrocampista ex Bari se deve giocare dall’inizio non è cosa proprio, se invece subentra fa intravedere cose belle assai. Unica pecca la pantofola coi nippoli che si ostina ad indossare.
A. ANDERSON 6.5: Il talento brasiliano è alfa e omega, yin e yang, Barbara D’Urso e Rita Levi Montalcini, Berlusconi e San Domenico Savio, parapesce e salto della quaglia. Tutto e il contrario di tutto, un minuto prima ti fa ringraziare Gesù Cristo e la Madonna, un minuto dopo ti fa bestemmiare il Padreterno, i santi, i morti, i vivi, quello che è stato e quello che ancora edda venì. KUPISZ 7: Entra, meno litigioso del solito ma dimostra di che pasta è fatto: MD.
LOPEZ 5: L’intervento che procura il calcio di rigore ai salentini è una cosa che non si è mai vista, una chiusura talmente goffa che se mi bevessi 17 crodini con la vodka e mi mettessi su Tinder farei meno danni. VESELI 9: Torna in campo dopo una lunga assenza, un motivo in più per festeggiare. Il difensore albanese fa registrare grandissimi progressi. Pensate, in settimana si è imparato pure la tabellina del 7.
TUTINO 5.5: Si accende a sprazzi, quando entra Zuta gli si avvicina ed esclama:”Uà, quant è ver a maronn tu m par Sandokan. Ma a nient a nient vuliss veré che tarzaniell teng a sott?” GIANNETTI 24MILAOTTOCENTONOVANTASEI: Mi hanno riferito che il mio pupillo ha guadagnato un paio di falli importanti ma non li ho visti. So solo che appena ho sentito il telecronista pronunciare:” La Salernitana riparte con la freschezza di Giannetti”. Ho semplicemente disdetto DAZN per rispolverare ItaliaSat, Ultrablu, Telemia, TeleA e Telefessa per ridare un senso alla mia peristalsi pesciale.
GONDO 19: Non lo vedevamo da un po’, il Cedric della scorsa estate è solo un ricordo. Questo Cedric qua sicuro l’hanno preso fuori alla concessionaria di Teggiano, pare l’omino che saluta come uno scemo. DJURIC 6.5: Tant nu buon uaglion, mai un problema, mai una questione: eppure l’unico giallo se lo abbusca quando non gioca.
CASTORI 10: Finalmente una buona notizia: l’espulsione, a Frosinone non ci sarà. Al suo posto Bocchini. La trasferta del Matusa si prospetta molto interessante.