In casa granata, oltre al secondo ricorso in Corte d’Appello effettuato dal Cosenza sull’episodio controverso “Bruccini-Ba“, continuano a tenere banco altre due spinose questioni. Stiamo parlando, ovviamente, dei casi Rosina e Cerci, entrambi in causa con la società per motivi diversi e per i quali non si è ancora arrivati ad un sentenza definitiva.
Per quanto riguarda l’ex fantasista di Zenith e Toro, ricordiamo che, in questo caso, è stato lo stesso club granata ad agire legalmente nei confronti dell’ormai ex calciatore. Dopo la fine naturale del contratto che legava Rosinaldo al sodalizio di via Allende fino al 30 giugno scorso, la Salernitana si è infatti rivolta al Collegio Arbitrale per ottenere una decurtazione sul (pesante) ingaggio dopo il mancato accordo sulla rescissione. Rosina, infatti, nel periodo di stop dei campionati durante il lockdown, fu l’unico calciatore in rosa ad aver rifiutato il taglio degli stipendi di 40 giorni, messo in atto, tra l’altro, dalla maggior parte dei club di A e B. Contenzioso, stimato intorno ai 40mila Euro, per il quale era attesa una sentenza entro il 15 dicembre ma che, a questo punto, rischia di slittare addirittura al prossimo anno.
Discorso diverso, invece, per quanto riguarda il caso Cerci. L’ex attaccante della Salernitana, circa tre mesi fa, ha presentato un’istanza al Collegio arbitrale per ottenere il riconoscimento del contratto firmato nell’estate del 2019. La meteora granata, autore di appena 10 apparizioni e 0 reti, ha rivendicato entrambi i due anni di contratto che gli erano stati prospettati nell’accordo iniziale e che, ad onor del vero, sarebbero stati garantiti al verificarsi di determinate condizioni di cui, tuttavia, non c’è stata alcuna traccia. Un legame biennale che, però, la società granata ha dimezzato nel mese di gennaio in circostanze ritenute dallo stesso Cerci poco chiare, e contestate con la richiesta di un risarcimento di circa 2 milioni di euro. Il club granata, dal canto suo, sostiene di aver rescisso il contratto a gennaio a causa di una violazione di un regolamento interno. Più precisamente, per la pubblicazione su Instagram di un referto medico, atto a fare chiarezza sulle sue condizioni fisiche. Anche in questo caso, al momento, pare difficile stabilire una data certa in cui verrà emessa la sentenza. Seguiranno aggiornamenti.