Alla vigilia del Santo Natale è tempo di auguri, di regali, ma anche di calcio giocato. La Serie B non si ferma e la Salernitana è attesa dalla trasferta di domenica sul campo del Venezia. Enzo Faccenda, presidente della Fig provinciale, analizza con grande concretezza e realismo il momento della Salernitana. “Innanzitutto – dice – voglio rivolgere gli auguri di buon Natale a tutti”.
Salernitana capolista a Natale: se lo aspettava?
“La classifica è gratificante ed è frutto anche di vittorie come quella sull’Entella. La partita di lunedì sera nascondeva molte più insidie di quanto si pensasse ed il primo tempo lo ha confermato. Castori è stato criticato per le scelte iniziali, ma credo che alcune siano state dettate dall’esigenza di far ruotare gli effettivi. Non ci dimentichiamo che era la quarta partita in dieci giorni e la Salernitana è venuta fuori da questo ciclo di ferro con cinque punti e con il primato in classifica”.
Lunedì a molti non è piaciuta la prestazione della squadra: e a lei?
“Sono partite da vincere e dimenticare subito, ma sono quelle che a fine campionato fanno la differenza. L’Entella ha giocato con lo spirito di chi non ha nulla da perdere. Ha pressato, ha lottato, ma nella ripresa ha pagato sul piano fisico e Castori ha ribaltato la partita con i cambi. Credo che dei ventotto punti che la Salernitana ha in classifica, una ventina siano arrivati per merito delle sue intuizioni. Legge bene le partite, ha il polso della situazione e, sebbene non pratichi un calcio brillante, è molto concreto ed efficace”.
La posizione di Anderson, però…
“Si sa benissimo che il brasiliano non sia un esterno, ma lo sa anche Castori. Secondo me, anche quella soluzione tattica era frutto di un compromesso tra l’esigenza di far riposare qualcuno e quella di fare risultato. Credo che a Venezia vedremo un’altra Salernitana per quanto riguarda gli interpreti. Devo fare un plauso a Lopez che è uno di quelli che ha tratto benefici dal ritorno al 4-4-2. Non a caso, da sue iniziative sono scaturite le azioni che hanno portato al gol la squadra. Non mi è piaciuto Casasola che deve tornare ad essere un calciatore umile e consapevole dei suoi pregi e dei suoi difetti. Se pensa di potersi permettere certe giocate, commette un grave errore. Se, invece, torna ad essere quel calciatore che nella fatica fa la differenza, allora è un altro discorso”.
In avanti Tutino e Djuric sono le solite certezze: basteranno sul lungo periodo?
“Tutino non solo è un ottimo calciatore, ma, essendo un istintivo, è capace di giocate che sorprendono gli avversari. Alla sua abilità tecnica somma anche grande spirito di sacrificio. Corre, si sacrifica e fa gol: cosa chiedere di più ad un attaccante? Devo dire che anche Giannetti si sta mettendo a disposizione della squadra e sta dando il suo contributo. Un gol gli gioverebbe per tornare ad avere più fiducia in se stesso. Gondo è un ragazzo generoso, ma ancora non affidabile come realizzatore. Djuric fa tanto per la squadra ed è fondamentale. Speriamo stia bene fisicamente”.
Nelle ultime settimane la presenza della proprietà è stata più assidua: il copatron Mezzaroma sta seguendo molto da vicino le vicende della squadra. Segnale importante, a suo giudizio?
“Fa piacere, ma, come si dice in questi casi, quando si vince, è più facile. E’ quando si perde che bisogna metterci la faccia”.
Domenica si va a Venezia e, tre giorni dopo, a Monza: altro momento di svolta del campionato?
“Il Venezia è una bella squadra, allenata da un allenatore giovane e bravo. Ha una bella organizzazione di gioco ed anche buoni interpreti. Non sarà facile, ma è una partita alla portata. Il Monza ha molti nomi, ma bisognerà anche capire l’impatto che avrà Balotelli”.
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