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VINCE LA SQUADRA, VINCE IL GRUPPO, VINCE – ANCORA UNA VOLTA – LA SALERNITANA

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L’esultanza di squadra palesata su Instagram da Tutino e Djuric

Un altro risveglio in vetta. Il grattacielo del campionato di serie B per ora presenta ” 31 piani “ e l’affaccio mozzafiato – dal terrazzo panoramico – spetta alla Salernitana.

Un progetto ancora non definito, in fase di evoluzione e costruzione che, con la media di ogni tre giorni, offre nuovi scenari per tutti gli “operai”, artefici ed abitanti di questo skyscraper.

Venti squadre all’opera nel progetto cadetto, ognuna con un team di esperti. Alcune vogliose di costruire, semplicemente, l’appartamento accogliente, accontentandosi di vedere dall’affaccio del proprio balcone il palazzo accanto. Poi, c’è chi lotta per non essere sfrattato, chi invece, mira agli ultimi piani, quelli forti e ricchi di caratteristiche specifiche ed ambiziose: antintrusione, luminosi, privi di rumorosità molesta e di ostacoli che diano impedimento al belvedere circostante.

Tra le squadre partecipanti, si enfatizza – settimana dopo settimana – la posizione della Salernitana decisa, più che mai, a puntare sempre più su perchè, non c’è altezza che non abbia al di sopra di sè, qualcosa di più alto.

Il gruppo allestito per la scalata presenta caratteristiche vincenti, in quanto è: costante, granitico, coriaceo, compatto ed entusiasta.

Una crew non sempre bella da vedere, qualche sbavatura non manca, ma i risultati incasellati ed evidenziati sin ora sono inequivocabili, non potrebbero non dare origine a plausi di merito e soddisfazione.

La forza di questi “operai” qual è? Il segreto dei successi in cosa o in chi risiede?

Importante è continuare a sottolineare – se pur con ridondanza – che il cuore e lo spirito dei ragazzi di mister Castori sa fare la differenza, è il plus valore di questo disegno che prende forma, colore ed altezza sempre più.

È doveroso rammentare, rischiando di essere ripetitivi, quanto sia preziosa e vincente la coesione dei membri del team granata.

Da Aya ad Anderson, da Tutino a Gyomberg, da Schiavone a Cicerelli, da Capezzi a Djuric… personalità diverse coinvolte dallo stesso obiettivo, quello di rendere la stagione corrente unica ed indimenticabile.

Cosa ci riserverà il futuro non ci è dato saperlo, ma ciò che stiamo vivendo e provando, al momento, non è un’illusione, ma la magica realtà, fatta di successi intrisi di emozioni inestimabili.

È necessario vivere, prevalentemente, il presente, con uno fugace sguardo al passato – per maturare maggior consapevolezza – ed un’inevitabile occhiata al futuro per consolidare ciò che con sudore si vuole continuare a realizzare.

Lo spirito di squadra alberga nel corpo e nella mente dei membri della Bersagliera. Sono cristallini i sentimenti che appartengono ai ragazzi con il cavalluccio cucito sul petto, quali: l’altruismo, la generosità, il supporto, talvolta, la sopportazione, la pazienza, la comprensione non solo di se stessi ma, dell’altro.

C’è una frase della poetessa Emily Dickinson che recita le seguenti parole:” una parola muore appena detta, dice qualcuno. Io dico che solo quel giorno comincia a vivere”!  

Frase che dimostra e rafforza l’importanza delle parole pronunciate e scritte. Le stesse prendono vita, forma e significato nell’attimo esatto in cui vengono sentenziate, è in quel momento che iniziano ad esercitare la loro funzione.

Le parole vivono, forse volano anche, ma, di certo non si perdono, rimangono nel posto che noi assegniamo loro, con un peso ed un’importanza imprescindibile e specifica.

Ecco perché la contentezza nel leggere quanto scrivono i calciatori della Salernitana sul social network Instagram, non può non essere condivida ed ulteriormente esaltata da chi nota ed attribuisce una grande importanza a simili dimostrazioni di unione.

“CI SI INNAMORA DELLE PAROLE, CREDENDO CHE I FATTI POSSANO ESSERE COMUNQUE ALL’ALTEZZA”

Messaggi di squadra da cui evince la compattezza della Salernitana
Raffaella Palumbo

Sono Raffaella Palumbo, classe 1990, salernitana dalla nascita. Per varie vicissitudine, sono espatriata a Genova da quando avevo 21 anni, nel capoluogo ligure esercito la professione di insegnate. Amo la vita in tutte le sue sfaccettature, non trascuro i dettagli. L'ottimismo, la curiosità, la follia, l'intraprendenza ed il sorriso sono caratteristiche di cui non posso fare a meno. Tra le gioie più grandi della mia vita rientra mia figlia: Martina. La pallavolo, la scrittura, i viaggi e la Salernitana sono le mie principali passioni. La benzina delle mie giornate risiede in tre espressioni che non cesso mai di ripetere a me stessa e agli altri: " VOLERE è POTERE, CARPE DIEM e PER ASPERA AD ASTRA"!!!

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