Gradito ospite della trasmissione “Notti di Calciomercato”, in programma sulla pagina Facebook di SoloSalerno.it dal martedì al venerdì alle 22:30 per tutta la sessione invernale di calciomercato, è stato il direttore di PescaraSport24.it Luciano Rapa. Queste le sue principali dichiarazioni.
Sul mercato del Pescara: “All’inizio di questa sessione invernale di calciomercato, il Pescara aveva in mente di acquistare subito una punta esperta per poi virare su un attaccante più giovane. Si facevano i nomi di Ceravolo, Iemmello, Montalto, lo stesso Giannetti. Le cose sono invece andate in maniera diametralmente opposta a quanto preventivato, dato che si è scesi in campo contro la Cremonese senza nuovi acquisti e in settimana si è concretizzata questa doppietta danese con Sorensen e questo attaccante giovane, vale a dire Odgaard. Quest’ultimo è reduce da 6 mesi non certo entusiasmanti a Lugano e potrebbe pagare l’inesperienza e la scarsa conoscenza del campionato di Serie B. Se giocherà domani (oggi, ndr)? No, partirà Ceter. Comunque, oltre a Rigoni e Pirola che dovrebbero arrivare settimana prossima dal Monza, il sogno del Pescara in attacco è La Gumina. L’accordo con Ferrero già c’è, anche se bisogna prima aspettare che la Sampdoria lo riscatti dall’Empoli“.
Sull’eventuale cambio modulo e sulle scelte tecniche del Pescara: “Credo che domani mister Breda proporrà sempre il suo 3-5-2, anche se non escludo un cambio di modulo, se non da domani in corso d’opera, sicuramente nelle prossime partite. Anche a causa dei nuovi acquisti, che mal si sposano col 3-5-2. Breda però non ha avuto voce in capitolo poiché, come accade spesso a Pescara, l’allenatore subisce le politiche mercatali della società“.
Sulle scelte di Breda: “Dei nuovi acquisti, credo che l’unico che giocherà dal primo minuto sarà Machin a scapito di Maistro, ex di turno. Sorensen è in ballottaggio, ma solo perché Balzano e Bocchetti sono reduci da infortuni“.
Sul momento del Pescara: “Il Pescara non ha imparato la lezione dello scorso anno, stagione dove il Delfino era retrocesso sul campo e solo la penalizzazione per motivi economici del Trapani gli ha consentito di andare a giocarsi il playout con il Perugia di Oddo. Si è poi scelti proprio questo mister come allenatore e si è perseverato a tenerlo a lungo in panchina, con 4 punti in 9 giornate che hanno condannato il Pescara a una stagione di sofferenza. Il bilancio del girone d’andata è ovviamente in rosso, nonostante vittorie importanti come quella col Monza, anche se in quel caso l’impresa venne agevolata dai brianzoli che giocarono in maniera rinunciataria senza essere propositivi e pungenti. In questo modo, il Pescara nel finale riuscì a trovare quelle giocate che gli valsero la vittoria“.
Sul mercato in generale: “Credo che sarà una sessione dove gireranno pochi soldi e ci saranno molti scambi. Penso che il grosso lo vedremo negli ultimi 3-4 giorni, quando basterà un tassello spostato per scatenare il cosiddetto effetto domino“.
Su Coulibaly, ex di turno: “Inizialmente, fu una grandissima sorpresa. Si impose subito in Primavera e fu lanciato in Prima Squadra prima da Oddo e poi da Zeman in Serie A. Il suo manager di allora, Donato Di Campli, lo paragonò addirittura a Paul Pogba. Poi, da quando è andato all’Udinese, ha avuto un rendimento altalenante. Ma, se fossi un tifoso della Salernitana, sarei contento perché Coulibaly ha dimostrato di esprimersi al meglio quando è stato alle dipendenze di Fabrizio Castori“.
Sulle voci di cessione della società del Pescara: “Le voci che uscirono a ottobre alla fine si sono rivelate essere un bluff poiché il potenziale acquirente, Leonardo Pavanati, ai tanti proclami pubblici non ha fatto seguire i fatti. Quel che è certo è che Sebastiani, dopo undici anni e un rapporto oramai non più idilliaco con la piazza, ha intenzione di passare la mano, sebbene richieda al potenziale acquirente serietà e solidità“.
Su chi ha più da perdere tra Salernitana e Pescara: “Penso che sia la Salernitana a giocarsi di più qualcosa domani (oggi, ndr) poiché per il Pescara ci sta perdere a Salerno. Sinceramente, così come non mi aspettavo l’exploit iniziale, non mi aspettavo il calo di queste ultime partite. I granata sono chiamati a una prova d’orgoglio“.
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