“Salernitana, la classifica è buona ma la società non ha ambizioni”

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La Salernitana ha inaugurato il girone di ritorno con un pareggio a Reggio Calabria. I granata sono ripartiti dopo il giro di boa così come avevano cominciato la stagione ed intanto s’è chiuso il calciomercato. Febbraio sarà un mese verità per la squadra di Castori, ma anche per la Figc: il 22, infatti, è in programma l’elezione del presidente federale con l’uscente Gravina ed il numero della Lnd, Sibilia, a contendersi la poltrona. La nostra conversazione con il presidente della Figc salernitana, Enzo Faccenda, verte su più temi.

Cominciamo dal mercato: come ne è uscita la Salernitana, a suo giudizio?

“Non ha migliorato e nemmeno peggiorato le cose. Sono arrivati due esterni sinistri ed è stato ceduto Lopez, Kiyine è un elemento che conosciamo nel bene e nel male, Coulibaly è stato voluto da Castori, Jaroszjnski è un buon difensore, che va a colmare la lacuna del centrale di piede sinistro, ed infine è arrivato questo norvegese che non conosco per rimpiazzare Giannetti”.

Le operazioni di mercato che ha condotto il club granata sono tali da giustificare ambizioni di promozione?

“Monza, Spal, Lecce, Frosinone hanno operato con un solo obiettivo: vincere il campionato direttamente o centrare la promozione tramite i playoff. La Salernitana non ha manifestato la stessa volontà e la stessa ambizione di questi club. Si trova in alto in classifica per merito del lavoro di Castori e della squadra, ha una rosa di media qualità, ma non ha compiuto un salto di qualità che era auspicabile per alzare la famosa asticella ed essere ancor più competitiva. La proprietà attuale non ha la volontà e l’intenzione di centrare un obiettivo tecnico, sportivo: c’è interesse a fare altre cose, come dare spazio a calciatori di proprietà della Lazio da rilanciare o valorizzare”.

A Reggio Calabria è arrivato un pareggio. Che partita ha visto?

“Sembrava una gara di un altro sport, più di tamburello che di calcio, in verità. Tanti palloni lanciati verso le punte, la palla quasi mai per terra ma più spesso per aria. Insomma, non una bella partita. Conosciamo, del resto, la filosofia di gioco di Castori che non voleva perdere e non voleva subire gol e ci è riuscito. Certo, fosse andato dentro quel rigore di Djuric…”

A proposito di rigori. La direzione arbitrale come le è sembrata?

“Abisso ha approcciato alla partita con sufficienza ed ha commesso degli errori. Non solo sui rigori, ma anche nella distribuzione dei cartellini ha sbagliato, a mio giudizio. Sul rigore concesso alla Salernitana ha giudicato correttamente il contatto tra Gondo ed il portiere calabrese, ma c’era un fuorigioco di partenza che l’assistente non ha segnalato. Sul rigore invocato dalla Reggina non ha visto la trattenuta di Bogdan. Questa è la conferma che gli arbitri possono sbagliare in un senso come nell’altro, non per malafede ma perchè possono andare incontro a delle giornate no”.

Ora c’è il Chievo. Sfida da playoff in piena regola: un altro esame per la Salernitana?

“Sicuramente sarà una partita molto difficile. Il Chievo è in forma, gioca bene e fa risultato da diverse partite. E’ una squadra di categoria, guidata da un allenatore esperto come Aglietti. Sarà una partita molto complicata, un altro esame importante per i granata”.

Come sta la Salernitana, secondo lei, in questo momento?

“Senza dubbio non aver subito gol per due partite di fila ha fatto bene al morale della squadra, perchè la solidità difensiva era un fiore all’occhiello per Castori. Ora il tecnico può disporre di qualche calciatore in più come Durmisi, come lo stesso Kiyine, ma credo che sia importante ritrovare il Tutino di inizio stagione. A Reggio Calabria proprio dal momento del suo ingresso in campo la squadra ha dato l’impressione di poter essere più pericolosa. Lui, come Anderson e Kiyine, può dare qualità”.

Il 22 febbraio si vota per la poltrona della Figc…

“Prima (il prossimo 6 febbraio, ndr) ci saranno le elezioni per la presidenza della Lnd. Cosimo Sibilia è unico candidato e verrà riconfermato, poi si vedrà cosa accadrà il giorno 22. Il calcio vive un momento di crisi economica, gli effetti della pandemia si fanno sentire e non spariranno certo in breve tempo, per cui c’è bisogno di trovare soluzioni nel breve come nel lungo periodo per evitare il tracollo”.

Redazione

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