La Salernitana continua ad inanellare pareggi nel girone di ritorno, ma resta nelle zone altissime della classifica. Alcuni errori ed alcuni problemi restano. Ne parliamo con il riconfermato presidente della Figc di Salerno, Enzo Faccenda.
Un punto guadagnato a Pisa?
“Per come si era messa la partita bisogna dire di sì. Al tempo stesso, va anche detto che la Salernitana si era ritrovata sotto di due gol per errori suoi più che per meriti altrui. Con tutto il rispetto del Pisa, penso che la squadra granata avrebbe potuto fare di più sul piano del gioco e della realizzazione nel primo tempo. E poi ci sono degli errori che si ripetono…”
Quali?
“Su calcio piazzato si continua a subire gol. Anche il Pisa ha sbloccato il risultato sfruttando una disattenzione della Salernitana in occasione di un calcio d’angolo. Non è la prima volta che succede. Mi ero già espresso in merito tempo fa, auspicando che Castori riuscisse a porre rimedio a questa lacuna. Evidentemente, c’è ancora qualcosa da fare sotto questo punto di vista. Dobbiamo anche dire che il pareggio è stato raggiunto anche grazie a Belec che ha evitato il tracollo in un certo momento della partita, dimostrandosi prontio e reattivo sull’errore in disimpegno di Capezzi. Se il Pisa avesse segnato il terzo gol, sarebbe stata dura rimontare. Allo stesso tempo, credo che anche la formazione iniziale non fosse equilibrata”.
Perchè?
“Secondo me, la squadra granata non ha centrocampisti di grosso spessore che possano garantire adeguato sostegno alla difesa e permettere all’allenatore di schierare due punte ed un centrocampista dalle spiccate attitudini offensive. Era accaduto in altre partite con Anderson, è accaduto con Kiyine a Pisa. Il ragazzo non gioca da tempo e si vede e, per di più, a Pisa ha omesso spesso la fase difensiva lasciando Birindelli libero di avanzare, cosa che, alla lunga, ha sfiancato Jaroszjsnski che, specie nel primo tempo, non mi era dispiaciuto”.
La reazione, però, è stata degna di nota. Il carattere c’è.
“Senza dubbio e, del resto, Castori è un allenatore che basa molto del suo credo calcistico su questo aspetto. Resta il fatto che la squadra abbia 37 punti in classifica, che sono un ottimo bottino. Tuttavia, è pur vero che da tre partite si pareggia e, più in generale, nell’ultimo periodo la media si sia abbassata. Il Chievo ha scalato posizioni, lo stesso sta facendo il Venezia. L’Empoli resta la squadra migliore ed il Monza continua a vivere degli spunti dei suoi solisti”.
Secondo lei ora cosa dovrebbe fare Castori?
“Non mi voglio sostituire al tecnico, ci mancherebbe. Le partite della Salernitana sono state analizzate da tutti e credo che tutti siamo d’accordo nel dire che la squadra granata non abbia un gioco, se per gioco si intende movimenti codificati, interscambio delle posizioni tra i calciatori, insomma una coralità di manovra. Castori ama verticalizzare subito, ma non sempre questo è possibile o riesce al meglio. Un centravanti come Djuric, secondo me, dovrebbe essere sfruttato anche più vicino alla porta e non solo come boa”.
Ci si può attendere qualche cambiamento?
“Penso che Castori confidi molto in Durmisi, il cui recupero completo potrebbe aiutare la squadra a trovare maggiore sfogo sulle corsie laterali. A destra, con tutti i pregi e i difetti che conosciamo, Casasola fa la sua parte, mentre a sinistra non si è ancora trovata la soluzione definitiva. Jaroszjsnski ha determinate caratteristiche, Cicerelli altre ancora, vediamo Durmisi cosa potrà dare. L’esordio con la Reggina era stato incoraggiante, peccato che poi si sia fermato per noie muscolari”.
Tutino ha ripreso a segnare. Buon segno?
“Tutino è una risorsa importantissima per la Salernitana. Fa gol, si muove tanto, sa essere incisivo ma andrebbe sostenuto maggiormente dal resto della squadra. Torno a battere su un tasto: a centrocampo bisogna trovare gli equilibri giusti tra la necessità di proteggere la difesa e quella di dare una mano alle punte. Di Tacchio e Coulibaly mi sembrano fondamentali per Castori, bisogna capire chi possa completare al meglio la mediana”.
Sabato c’è Il Vicenza. Che partita sarà?
“Dura, come ormai c’è da aspettarsi che siano tutte le gare che restano da giocare. Il Vicenza è una buona squadra, ha perso col Monza anche immeritatamente ed in trasferta ha già ottenuto risultati importanti. Sarà una partita da affrontare con grande determinazione ed attenzione, ma è chiaro che la Salernitana sarà chiamata a fare qualcosa in più dell’avversario per provare a vincere. Ora i punti pesano di più e le vittorie possono fare la differenza”.
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