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Cremonese – Salernitana: le zaganelle.

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BELEC √3=1.732: Ritorna titolare dopo chissà quanto tempo – un giornalista serio saprebbe contare anche i minuti ma io giurnalist nun so – e dimostra a tutti di cosa è capace. Esce con sicurezza, conferisce grande tranquillità al reparto, inoltre ha seguito un tutorial su Youtube: ora è in grado di scapocchiare senza mani.

AYA 78: Zortea lo punzecchia a più riprese riferendogli che se si facesse la barba assomigliasse tale e quale al cantante dei Negramaro. Ramzi risponde che, se lui si facesse i capelli ricci, somiglierebbe al papagnolo che tiene in mezzo alle cosce. BOGDAN 1001: Il corazziere croato affronta Ceravolo con lo stesso piglio e la cattiveria con cui Casasola affronta le doppie punte e i capelli sfibrati.

GYOMBER 99: Dalle sue parti non passa nulla, manco un filo d’aria. NORBERT INFISSI. Il PD riparta da lui.

VESELI 11: Procede il suo percorso di riabilitazione dalle dipendenze. 3 partite consecutive e neanche un liscio. Perde, però, il duello a distanza con Castagnetti. Frederic, quello è un tuppo. Il tuo è tipo un non si capisce che cazz’è!

JASOSZYNSKI 10EMEZZO: Prestazione ineccepibile per Sua Santità, di tanto in tanto si addorme con la cosiddetta zizza in bocca e al 21esimo chiava un paccarone a Zortea. La migliore giocata corrisponde al suo nome storpiato nei circoletti, si va da Jarosicchj a Jarosexy, passando per Jarosisc. Poesia metalinguistica. CASASOLA PIRIPIRI: La ballerina volante entra, inciampa, riparte, piroetta, casca. Pliè, un due tre, un due tre.

CAPEZZI QUINDICI: In settimana ha acquistato l’intramontabile enciclopedia dei Quindici su Internet, però si è fatto menare la sola, mancano 14 volumi e tiene solo quello dei consigli su come animare le feste. Leonardo non cede alla noia del pomeriggio lombardo: prende un po’ di spago, un bicchiere di plastica, due bottoni, un po’ di stoffa arrepecchiata e mostra ai dirimpettai grigiorossi come è fatta, nello specifico, la fessa delle mamme. SCHIAVONE 27+3: Tipo il mago Silvan:” Signore e Signori, non c’è trucco e non c’è inganno, Schiavone è trasuto ma non si vede!”

DI TACCHIO 115: Il roccioso centromedianometodistaeimbrusiere nativo di Trani, nel corso del primo tempo, lancia un urlo talmente possente che Al Bano gli chiede una foto da postare sul comodino quando si va a cuccare la sera.

COULIBALY 14: Sfoggia un nuovissimo taglio di capelli, a metà fra l’inferma sforbiciata di Don Mario il barbiere – 79 anni a giugno ma ancora in servizio per sfellare le recchie al prossimo – e una di quelle challenge molto in voga fra i uagliuncielli. Una di quelle in cui si sfidano a uscire in mezzo alla via nonostante le sopracciglia rasate, il cazone acalato, la capa sfregiata o a cacciare il centrillo da fuori per dentro ai centri commerciali.

KUPISZ 29: Torna a battere la corsia di destra dopo una lunga assenza, sostituire Casasola non è facile ma lui ci riesce alla perfezione. Da un suo cross, infatti, scaturisce un maxi-tamponamento dalle parti di Fiorenzuola.

GONDO 10: Solo in questo modo è possibile spiegarsi la genuinità degli stop. La Lega, evidentemente, gli ha concesso una deroga. Gli altri giocano con un pallone normodotato, egli con i palloni di cuoio che prima hanno affrontato il campo dei salesiani. I cosiddetti palloni che cacciano la camera d’aria, romanticamente detti: i palloni con la patana. A. ANDERSON 28: All’82esimo prova la magia, emula Beckham, Mascara, Xabi Alonso e Maradona solo nell’intenzione, nella realtà mena una puzza in mano a Carnesecchi.

DJURIC 96.33: Il macchinoso lottatore bosniaco concretizza l’unica palla ricevuta a centro area, inoltre ha raggiunto uno dei traguardi più ambiti della vita. Da lunedì prenderà il posto della filovia che conduce a Canalone, sulle sue spalle infatti – se si mette carponi – ci capono almeno 17-18 viecchi. KRISTOFFERSEN førti: L’uomo più atteso, paga un fisiologico spaesamento iniziale. Gli avevano detto che a Salerno sarebbe venuto per suonare la chitarra a Piazza Portanova, di pallone non si era mai parlato ma lui, com’è e come non è, se la cava egregiamente. GIRAFFICO!

CASTORI 10: Tenere fuori Tutino equivale a una scelta di grandissimo coraggio e lungimiranza. Un po’ come presentarsi in mezzo alle Fornelle con la maglia di Castaldo addosso.

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Nato nel '90. Due passioni governano i moti del cuore e, molto spesso, confluiscono l'una nell'altra: Salernitana e poesia.

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