Con il 27° turno del campionato di Serie B andato in archivio, ecco la nostra “Top 11” di giornata, schierata nuovamente con il 4-3-1-2.
JORONEN (Brescia): Ennesima prova di spessore per l’estremo difensore finlandese, che anche in terra veneta si conferma un “Top Player” per la categoria e vero punto di forza delle “Rondinelle”. Compie un autentico miracolo sul doppio tentativo ravvicinato di Bocalon al 29simo della prima frazione di gara. Senso della posizione e istinto naturale le sue peculiari caratteristiche. Uscite basse corrette e un intervento pericoloso al 90’ completano, nuovamente, una prova superlativa per il numero 1 bresciano.
SAMPIRISI (Monza): Nella prima frazione gioca a sinistra e fa il suo. Nella ripresa è abile a guadagnare il calcio di rigore, risultato di un’ottima serpentina in area avversaria.
CISTANA (Brescia): Terza, splendida, gara in 7 giorni per il “redivivo” centrale bresciano dopo Entella e Cosenza in casa. Clotet non vuole privarsene neanche in laguna, e il giocatore lo ripaga con una prestazione all’insegna della semplicità e del tempismo, caratteristiche fondamentali per un difensore ma assolutamente mai scontate. Atteggiamento propositivo il suo, soprattutto quando si tratta di anticipare gli avversari anche in zona decisamente più avanzata del suo naturale raggio d’azione. Guida i compagni e alza il baricentro della squadra. Fondamentale.
SZYMINSKI (Frosinone): Ad onor del vero, in fase difensiva non brilla particolarmente, ma realizza il gol vittoria che riporta i giallazzurri alla vittoria dopo diverse settimane.
JAROSZYNSKI (Salernitana): Inizio di gara attento in fase difensiva e incisivo nelle sovrapposizioni, come testimonia l’ottimo assist per il colpo di testa vincente di Djuric. Il tackle sulla conclusione ravvicinata di Ciofani vale un gol… o forse più. Attento anche nel secondo tempo, prima di essere sostituito causa stanchezza. Ritrovato.
FRATTESI (Monza): L’ex centrocampista dell’Empoli si rende protagonista di un’ottima prestazione, condita da una bella rete di testa. Da sottolineare il bel movimento in occasione della rete dell’1 a 0, da vero opportunista. Per il resto la sua è la solita prestazione di corsa e sostanza, senza mai tralasciare la fase di interdizione.
MAJER (Lecce): Un super gol, con un bolide dalla distanza, è il sigillo di una prestazione sontuosa in mezzo al campo. Utile in entrambe le fasi, sempre presente nella partita. Coda a parte, il migliore in campo della “Banda Corini”.
RIGONI (Vicenza): Si fa trovare al posto giusto al momento giusto e, dal cuore dell’area, trafigge l’estremo difensore clivense Semper regalando il momentaneo doppio vantaggio ai suoi. In mezzo al campo, finchè ne ha, è un direttore d’orchestra esperto e intelligente. E quando esce, la sua mancanza si avverte, eccome…
BAJRAMI (Empoli): Spesso alla sua gara manca il gol, ma lui smentisce tutti e realizza con grande freddezza. Le sue accelerazioni sono sempre devastanti per le difese avversarie, anche se a volte il pallone gli resta attaccato un po’ troppo ai piedi.
CODA (Lecce): Fallisce l’appuntamento con il gol nelle prime battute di gara, poi timbra il vantaggio dal dischetto e trova la doppietta personale con una rete delle sue da opportunista in area. Il bomber si è sbloccato… e il Lecce torna a sorridere.
AYE’ (Brescia): Venezia magica per il centravanti francese, che entra nella storia del club lombardo con il settimo gol nelle ultime sette gare, superando nella speciale graduatoria anche nomi illustrissimi come quelli di Baggio e Hubner. Tornando alla partita, solito sacrificio in fase di non possesso, qualche buon appoggio per compagni ma nulla di trascendentale, se non che in questi ultimi due mesi riesce a trasformare in oro ogni palla che giunge dalle sue parti.
Allenatore CORINI (Lecce): Risponde con i fatti alle critiche spesso ingenerose. Conferma Pettinari dal primo minuto e il campo gli dà ragione, visto che l’ex Trapani è fra i migliori in campo. La squadra applica con efficacia i suoi principi di gioco in entrambe le fasi: pressing, attenzione sulle seconde palle, ricerca della giocata verticale e del fraseggio nello stretto. Tutto fatto con ritmo e velocità d’esecuzione.
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