“Non c’è amore più sincero dell’amore per il cibo”.
(George Bernard Shaw)
Buongiorno e buona Domenica cari lettori. Oggi presenteremo una ricetta che è un evergreen in qualsivoglia cucina che si rispetti, una pietanza gustosa, unica nel suo genere: ‘A PARMIGIAN E MULIGNAN.
Non essendo certa che “google traslate” possa tradurre il termine “Mulignana”, renderò personalmente comprensibile il sostantivo, soprattutto, per i nostri appassionati lettori norvegesi nei righi che seguiranno.
Il vocabolo “MULIGNANA” non è altro che la trasformazione dialettale della parola MELANZANA (verdura tipica della stagione estiva, pianta angiosperma dicotiledone, appartenente alla famiglia delle Solanaceae dal colore violaceo). Inoltre, proprio il suo colore tendente al viola intenso, fa sì che “MULIGNANA” possa essere definita, nel dialetto campano, anche una lividura, a causa della colorazione violacea della pelle, per motivazioni varie, soprattutto di natura traumatica, presente sul corpo di chicchessia.
Tornando alle origini dell’ortaggio, la storia narra che la melanzana arrivò in Italia grazie agli Arabi, circa nel 1500, mentre, la sua diffusione ci fu intorno al 1700, periodo in cui giunse anche il pomodoro, altro ingrediente fondamentale per la realizzazione della “PARMIGIANA DI MELANZANE”.
Il termine “parmigiana”, invece, deriverebbe, secondo alcuni, dalla parola siciliana “parmiciana”, ad indicare i listelli di legno che compongono una persiana: la loro sovrapposizione, infatti, ricorderebbe la composizione degli strati volti alla preparazione della parmigiana stessa.
La PARMIGIANA DI MELANZANA, sicuramente, rientra tra i piatti più blasonati della cucina italiana, la sua creazione è contesa in ben tre regioni dello stivale: Campania, Sicilia ed Emilia-Romagna.
Ad oggi la certezza relativa alla sua provenienza, risulta ancora dubbia e molto discussa, ma, ciò che è fondamentale per tutti i buongustai è, ovviamente, la sua esistenza. Provenga da un luogo, piuttosto che da un altro, poco importa, ciò che è indispensabile, è la possibilità di poterla assaporare in tutta la sua bontà e, perché no, anche nelle diverse variante sorte nel tempo.
PREPARAZIONE
- Per iniziare, lavate accuratamente le melanzane, asciugatele e sbucciatele. Tagliatele a fette verticalmente, con uno spessore di 2 o 3 mm e mettetele in un recipiente, cospargendole strato dopo strato, con un pò di sale grosso per far perdere loro l’acqua in eccesso.
- Copritele con un piatto e metteteci sopra un peso. Lasciatele così per almeno 30 minuti.
- Nel frattempo preparate il sugo mettendo un pò di olio e i pomodori pelati in una pentola. Fate cuocere a fuoco lento per circa mezz’ora.
- Trascorsi i 30 minuti, sciacquate le melanzane per eliminare il sale e asciugatele molto bene con carta assorbente. Infarinate le fette una ad una, poi, in una padella dai bordi alti, calatele per friggerle in abbondante olio caldo. Una volta dorate, scolatele dall’olio e mettetele ad asciugare su carta assorbente.
- Prendete una teglia da forno e fate un piccolo strato di sugo alla base. Disponeteci sopra uno strato di melanzane fritte, quindi cospargete di nuovo con del sugo, del parmigiano grattugiato e un pò di mozzarella tagliata a dadini. Poi, stendete un altro strato di melanzane e ricoprite sempre con parmigiano, mozzarella, sugo e così via fino ad esaurimento degli ingredienti.
- Terminate la realizzazione con uno strato di sugo e parmigiano.
- Completato il tutto, infornate la teglia di parmigiana a 200 °C per circa 30 minuti, facendo gratinare bene la superficie negli ultimi 5 minuti di cottura, impostando il forno in modalità grill.
- A timer scaduto, sfornare la parmigiana e lasciarla intiepidire prima di distribuire sulla superficie qualche foglia di basilico fresco che renderà ancora più gustosa la pietanza.
- CONSERVAZIONE
- Conservate la parmigiana di melanzane in frigorifero coperta con pellicola trasparente per 1-2 giorni. Si può congelare cotta, magari già divisa in porzioni, e scongelare in frigorifero all’occorrenza prima di scaldarla.
- CONSIGLIO
- La scelta delle melanzane è un vero e proprio rito. Ne esistono di ogni tipo, ma quelle perfette per questa ricetta sono grandi, ovali, di un bel viola scuro e lucido e, al tatto, devono risultare sode – né troppo dure né troppo molli. Ma anche quelle lunghe napoletane vanno bene.
Buon appetito a tutti!!!