Vietato sbagliare. Ogni partita che verrà, sarà un passo avanti od uno indietro verso il cambiamento nella direzione del sogno granata. Tante aspettative si sono alimentate attorno alla squadra del tecnico marchigiano, involontariamente, inavvertitamente, improvvisamente.
La Salernitana, protagonista della stagione 2020/2021, ha scongelato, gradatamente, l’organo vitale della tifoseria dell’ippocampo: Il cuore.
Dalla bradicardia alla tachicardia. L’elettrocardiogramma dei supporters della Bersagliera ha perso la sua staticità, la regolarità non sa più cosa sia. L’inatteso sta rompendo il muro della disillusione, lasciando penetrare nuovi bagliori di luce, proprio lì dove sembrava fossero stati posti dei confini oltre i quali, non era possibile giungere. Il materiale con il quale è stato costruito l’ostacolo che, finora non ha consentito di andare al di là dell’immaginabile, non è infrangibile.
Sia realmente vera o meno questa tesi, non ci è ancora dato saperlo, ma, l’entusiasmo della comitiva di Fabrizio Castori è coinvolgente. Lo stesso mister durante l’ultima conferenza stampa, post partita, ha affermato testuali parole: “Ride bene chi ride ultimo”, a dimostrazione che la voglia di sorridere, di fare bene, di non fermarsi è presente e ricercata da tutto il suo team.
Sarebbe una svolta per tutti lasciare la cadetteria ed iniziare a navigare verso nuovi orizzonti. Soprattutto, la meritevole città di Salerno si riprenderebbe i palcoscenici che più le spettano, che più la rispecchiano.
La nave granata ha ormeggiato a lungo nel porto, il “canale di calma” lo ha conosciuto approfonditamente, in ogni sua parte. Ecco perché, la Salernitana, quest’anno, avendo la struttura adeguata per lasciare il “golfo sicuro” dentro cui ha vissuto per fin troppo tempo, è bene che continui a fare l’impossibile per ambire a nuove mete, a scenari differenti, inoltrandosi in mare aperto.
Nella vita è indispensabile avere stimoli nuovi per sentirsi vivi, per ottenere appagamento. Tutto ciò che è regolare, ogni cosa che dentro sé presenta un’eccessiva dose di equilibrio, alla lunga, porta scompensi, assuefazione, spegnimento.
Spesso la paura dell’instabilità ci porta a ricercare situazioni di comfort per non perdere la “sicurezza” a cui siamo ancorati ma, è proprio perdendo occasionalmente l’equilibrio, che lo stesso, il più delle volte, lo si ritrova, in situazioni nuove che, non pensavamo potessero regalarci emozioni più forti, migliori, portandoci ad una conoscenza più ampia di noi stessi e di ciò che ci circonda.
Non osare può equivalere a perdere se stessi, ecco perché, vola solo chi osa farlo!