Il campionato di B si ferma per lasciare spazio alle Nazionali. Alla ripresa, però, ci saranno ben otto partite da giocare in poco più di un mese. In meno di quaranta giorni si decideranno le sorti della volata promozione e sarà definita la griglia playoff.
La Salernitana che ruolo potrà recitare, presidente Faccenda?
“La Salernitana è messa molto bene in classifica, occupa una posizione che le permette di essere in corsa anche per la promozione diretta e potrà giocarsi le sue carte. Il momento della verità, come ho sostenuto già nelle scorse settimane, sarà la gara di Lecce”.
Perché?
“Perché si incontreranno le due squadre che, prima della sosta, erano le più in forma e che sono divise da un solo punto in classifica. La Salernitana, a mio avviso, avrà meno da perdere rispetto ai salentini e potrà anche giocare per due risultati. Manca ancora un po’ di tempo alla partita e l’importante sarà arrivarci bene sotto tutti i punti di vista. In questo senso mi fido di Castori”.
Finora la Salernitana è andata oltre le aspettative, secondo lei?
“La Salernitana sta disputando un bel campionato, merito della oculata gestione tecnica di Castori che ha capito cosa possa chiedere ai suoi calciatori e non va dietro alle mode. Per esempio, ora impera la costruzione dal basso, mentre il nostro allenatore preferisce che il portiere o il difensore centrale lancino lungo. E’ la sua filosofia, sta ottenendo dei risultati importanti e gliene va dato atto. Mi veniva da sorridere, domenica sera, nell’ascoltare il commentatore della partita col Brescia secondo cui Castori non avrebbe dovuto togliere Anderson”.
Perché?
“Premesso che Castori ha spiazzato molti, compreso il tecnico avversario, schierando dal primo minuto Anderson, mi è parsa la scelta più saggia ed anche quella più in linea con il suo modo di giocare quella di sostituire il brasiliano per far posto a Capezzi. La Salernitana era in vantaggio ed in quel momento della partita la priorità era difendere l’uno a zero e non cercare il raddoppio a tutti i costi. Mi chiedo cosa avrebbe dovuto fare Castori, secondo chi ha avuto da ridire sul suo cambio? Non era pensabile, secondo me, restare con Anderson e due punte, né avanzare il raggio d’azione del brasiliano avrebbe giovato perché la sua forza sta proprio nel partire palla al piede anche da lontano per poi scambiare con le punte o andare in porta da solo. Secondo me, ha fatto bene a non rinunciare a Gondo e, quando poi lo ha sostituito, ad inserire un altro centravanti come Djuric che, per giunta, s’è reso pure pericoloso in due occasioni”.
Castori promosso, quindi?
“I risultati parlano per lui. Il gioco che propone può piacere o meno, ma la forza della Salernitana sta anche in alcuni particolari: Gyomber, per esempio, non si vergogna di calciare il pallone in rimessa laterale quando va a chiudere su un avversario e questo la dice lunga sulla furbizia di Castori che ha inculcato una mentalità ben precisa alla squadra. Inoltre, ha forgiato un bel gruppo. Lo si vede dagli abbracci, dal modo di esultare, tutte cose che trasmettono all’esterno un senso di spirito di corpo e di voglia di lottare insieme che fanno ben sperare per il finale di stagione. Non sono io a dover promuovere il tecnico: la squadra lo segue, si rispecchia nel suo carattere e nel suo credo tattico e questo vale più di mille parole”.
Una serie positiva di dodici partite, sette delle quali senza gol al passivo: c’è un segreto?
“Castori sa leggere bene le partite ed al giorno d’oggi le cinque sostituzioni sono una risorsa, ma possono anche essere un boomerang. Un allenatore deve essere bravo a gestire le forze e ad operare i cambi giusti e Castori ci è riuscito quasi sempre. Inoltre, da quando Coulibaly, che è un elemento gradito al tecnico e che già in estate sarebbe potuto arrivare, è entrato in condizione, il centrocampo granata ha trovato una sua quadratura ed un suo spessore davvero importanti. Anche contro il Brescia, a volte dava l’impressione di essere sfinito ed un secondo dopo era pronto a contrastare e a rubare l’ennesimo pallone. Manca un centrocampista di riferimento, in grado davvero di cambiare il volto della squadra, ma con Coulibaly e la crescita di Capezzi, la Salernitana ha trovato due validi elementi da inserire ai lati di Di Tacchio. E poi c’è Anderson che può dare qualità ed estro in determinate occasioni. Chi non si è inserito, almeno finora, è Kiyine. Non ha dato quello che la società si aspettava, ma, del resto, non sembrava nemmeno il profilo ideale per Castori. Nella volata finale, però, anche un elemento dotato di talento come lui potrebbe dare il suo apporto. Me lo auguro perché siamo davvero al momento della verità”.
La sosta ora come ora serviva?
“La Salernitana, come anche il Lecce, è arrivata in gran forma alla pausa. Come sempre, l’interruzione del campionato porta con sé delle incognite. Da un lato, infatti, può servire a ricaricare le pile, dall’altro, magari, spezza anche un po’ il ritmo. Castori è esperto, sa come gestire anche queste situazioni e a noi non resta che aspettare la partita di Lecce. Io sono fiducioso”.
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