Comodato d’uso.
Salerno, sempre di più, è terra di scambi e di favori. Dinamiche da potere mediceo, prive d’arte ma con tutti i vizi del caso. Prima gli amici, naturalmente.
La bottega di Trinacria – al secolo A.C.R. Messina – ha bisogno della sponda logistica. Presto detto, permesso accordato.
Non è un mistero, d’altronde, che Angelo Fabiani abbia riservato uno spicchio di cuore alla sponda giallorossa dello Stretto.
What’s the matter?
Ma, onde evitare di risultare caotici, andiamo con ordine.
Domenica delle Palme, al “Morra” di Vallo della Lucania va in scena Gelbison – A.C.R. Messina. Match importantissimo, valido per il Girone I di Serie D, in cui ci si gioca una grossa fetta di Serie C. Su un angolo del ring una mina vagante, sull’altro una delle compagini maggiormente accreditate al salto di categoria.
La Gelbison rappresenta la parte sana della nostra provincia (considerata l’ostinata e orgogliosa anti-salernitanità di alcune piazze, specialmente quelle appartenenti al quadrante Nord) e punta ad una storica promozione in serie sub-cadetta. La sfidante, invece, protettorato dei salernitani in Sicilia – Del Regno e Bove – raffigura i tratti dell’acerrima rivale.
L’asse Salerno – Messina è sempre stato caldissimo: un tempo per chi era chiamato a preservare l’ordine pubblico, oggi per le affinità elettive che legano le dirigenze.
Araldica, appartenenza e sangue vorrebbero che la bilancia dei sostenitori granata penda totalmente a favore dei rossoblù di Cilento. Ovvio, no?
L’ovvietà, con questi chiari di luna, non è più scienza esatta. Gli equilibri – tutto sommato – si sfilacciano, l’astio tende a scemare, le inimicizie si fiaccano. Poi, come dimenticare quell’impercettibile dettaglio: a Salerno, ormai, si ragiona per complementarietà amichevoli e familiari.
“Gli amici degli amici sono anche amici miei”.
Avviene così che il campo Volpe diventi terreno idoneo ad ospitare la rifinitura dei peloritani, con gran dispiegamento di forze: mediatiche e non.
“Facis de necessitate virtutem“
Accade che gli arcinoti altoparlanti di bordo, dimenticando di rendere merito alla cavalcata della squadra cilentana, tendano a sostenere la colonia messinese.
Esiste, in conclusione, un limite da non prevaricare: i salernitani – quelli VERI, senza concordati di riflesso – domani pomeriggio sosterranno la Gelbison Cilento.
Vallo della Lucania è chiamata, per la prima volta in 65 anni, ad un vero e proprio appuntamento con la Storia. La Salerno che conta è al fianco della sua provincia.