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Salernitana operaia, ma il Lecce ora non è più “cicala”: che sfida venerdì!

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La regolarità e lo spirito di sacrificio, la consapevolezza dei propri mezzi e la voglia di esaltarsi nella fatica: sono queste le prerogative della Salernitana secondo Fabrizio Castori.

Il tecnico ha puntato sulla concretezza, sul temperamento, sull’aggressività, incidendo sotto questo aspetto sulla fisionomia e sulla filosofia del gruppo da lui allenato. Gioco non scintillante, pochi fronzoli, ma grande resa alla fine dei conti. Il Lecce di Corini è stato più cicala che formica fino a metà stagione, forse anche per via delle difficoltà di molti “reduci” della retrocessione dalla A a calarsi nuovamente nella realtà cadetta.

I salentini non hanno mai trovato grande continuità di rendimento, alternando prestazioni di disarmante forza ad altre di allarmante fragilità, prima di tutto mentale.

Dopo il mercato invernale, però, Corini ha trovato la quadra, inserendo forze fresche, elementi che non avevano un “nome” da esibire, ma motivazioni da far valere sul campo, in una squadra che ha cominciato ad esprimersi come nelle attese.

La svolta dei giallorossi parte da lontano e si è estrinsecata nelle prove di forza offerte di recente. Le vittorie di Venezia e Frosinone la dicono lunga sulla consistenza della rosa dei giallorossi e certificano una avvenuta svolta che pone Corini in pole position nella lunga volata verso la promozione.

Nel girone di ritorno nessuno ha fatto meglio del Lecce che ha ottenuto 22 punti in 11 giornate. Venezia ed Empoli seguono 21, la Salernitana è a quota 17, il Monza a 16, tanto per rendere l’idea.

I granata avevano chiuso il girone di andata con quattro punti di vantaggio sul Lecce ed ora sono staccati di una lunghezza. La formica di Castori aveva messo da parte scorte abbondanti con le quali ha potuto fronteggiare un passaggio a vuoto ed il digiuno di vittorie interne, interrotto quanto mai opportunamente prima della sosta, dal gol di Bogdan contro il Brescia.

All’andata finì in pareggio, non senza rimpianti su ambo le sponde. Venerdì il pari potrebbe essere il risultato meno “compromettente” nell’economia della volata promozione per entrambe le squadre, ma la B insegna che non si debbano fare calcoli.

La “conversione” del Lecce, non più cicala svagata e sciupona, ma vero e proprio rullo compressore, verrà messa alla prova dalla concretezza e dalla solidità della Salernitana, che resta formica all’apparenza ma che nel suo intimo si sente farfalla, pronta a spiccare il volo. E la gara di venerdì sarà per tutti il momento della verità…

Redazione

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