Serena Domenica e buona Pasqua a tutti.
In una giornata importante, come quella di oggi, auguro a tutti noi la forza e la capacità di riuscire, nonostante le insidie che la vita quotidianamente ci presenta, di “risorgere”, interpretando ogni fine, a cui la vita ci induce, come un nuovo inizio.
Le molteplici difficoltà a cui siamo sottoposti, non sono altro che un banco di prova, volto a temprare la corazza che nel tempo tenderà a fortificare, sempre più, la nostra interiorità. La vulnerabilità non è una sconfitta, ma, un’opportunità che ci induce ad una continua crescita ed evoluzione, non solo anagrafica.
Il bello, nella nostra esistenza, risiede nelle piccole cose, ciò che conta davvero, vive nei dettagli, ecco perché è fondamentale mettere da parte le distrazioni superflue e dedicarsi, seriamente, a ciò che contiene sostanza e linfa nuova per noi tutti. Solo con questi presupposti, sarà possibile alimentare la nostra serenità e quella di chi ci sta accanto. Indispensabile, bandire la mera apparenza e dare spazio alla vera essenza.
In proposito di cose belle, buone e di sostanza, dopo la parentesi iniziale, è giunto il momento di propinarvi la ricetta del giorno. La protagonista della nostra tavola sarà: LA PASTIERA DI GRANO
Le sue origini sono rigorosamente campane. Sono tante le storie che circolano in proposito alle radici di questo dolce tradizionale. Oggi, tra i tanti racconti, vi scriverò della leggenda che narra la storia sorta per omaggiare la Sirena Partenope, la quale, per diffondere il suo canto dolcissimo e melodioso, scelse il Golfo di Napoli.
Per ringraziarla, gli abitanti del capoluogo celebrarono un misterioso culto, durante il quale, la popolazione stessa portava alla sirena sette doni: la farina, simbolo di ricchezza; la ricotta, simbolo di abbondanza; le uova, che richiamano la fertilità; il grano cotto nel latte, a simboleggiare la fusione di regno animale e vegetale; i fiori d’arancio per esaltare il profumo della terra campana; le spezie, omaggio di tutti i popoli; e lo zucchero, per celebrare la dolcezza del canto della sirena. La leggenda afferma, che Partenope gradì a tal punto ciò che le venne donato, tanto da mescolare i vari ingredienti, dando vita, così, alla Pastiera, dolce unico nel suo genere.
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