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LA REGINA DELLA PASQUA: LA PASTIERA DI GRANO

Tempo di lettura: 3 minuti
La Pastiera di grano

Serena Domenica e buona Pasqua a tutti.

In una giornata importante, come quella di oggi, auguro a tutti noi la forza e la capacità di riuscire, nonostante le insidie che la vita quotidianamente ci presenta, di “risorgere”, interpretando ogni fine, a cui la vita ci induce, come un nuovo inizio.

Le molteplici difficoltà a cui siamo sottoposti, non sono altro che un banco di prova, volto a temprare la corazza che nel tempo tenderà a fortificare, sempre più, la nostra interiorità. La vulnerabilità non è una sconfitta, ma, un’opportunità che ci induce ad una continua crescita ed evoluzione, non solo anagrafica.

Il bello, nella nostra esistenza, risiede nelle piccole cose, ciò che conta davvero, vive nei dettagli, ecco perché è fondamentale mettere da parte le distrazioni superflue e dedicarsi, seriamente, a ciò che contiene sostanza e linfa nuova per noi tutti. Solo con questi presupposti, sarà possibile alimentare la nostra serenità e quella di chi ci sta accanto. Indispensabile, bandire la mera apparenza e dare spazio alla vera essenza.

In proposito di cose belle, buone e di sostanza, dopo la parentesi iniziale, è giunto il momento di propinarvi la ricetta del giorno. La protagonista della nostra tavola sarà: LA PASTIERA DI GRANO

Le sue origini sono rigorosamente campane. Sono tante le storie che circolano in proposito alle radici di questo dolce tradizionale. Oggi, tra i tanti racconti, vi scriverò della leggenda che narra la storia sorta per omaggiare la Sirena Partenope, la quale, per diffondere il suo canto dolcissimo e melodioso, scelse il Golfo di Napoli.

La sirena Partenope

Per ringraziarla, gli abitanti del capoluogo celebrarono un misterioso culto, durante il quale, la popolazione stessa portava alla sirena sette doni: la farina, simbolo di ricchezza; la ricotta, simbolo di abbondanza; le uova, che richiamano la fertilità; il grano cotto nel latte, a simboleggiare la fusione di regno animale e vegetale; i fiori d’arancio per esaltare il profumo della terra campana; le spezie, omaggio di tutti i popoli; e lo zucchero, per celebrare la dolcezza del canto della sirena. La leggenda afferma, che Partenope gradì a tal punto ciò che le venne donato, tanto da mescolare i vari ingredienti, dando vita, così, alla Pastiera, dolce unico nel suo genere.

LA PASTIERA DI GRANO

INGREDIENTI PER PREPARARE LA FROLLA

-3 Uova fresche
-200 g zucchero semolato
-200g burro o margarina
-1 scorza di limone
-550g di farina

INGREDIENTI PER IL RIPIENO

580g di grano cotto
300 ml di latte fresco
1 scorza di limone
7 Uova fresche
550g di ricotta
550g di zucchero semolato
Cannella q.b.
2 bustine di vanillina
15g di cedro o arancia candita
Una bottiglina d’aroma di fior d’arancio

PREPARAZIONE

  • In una ciotola iniziate a impastare insieme il burro, lo zucchero e le uova.
  • Aggiungete la scorza di limone e man mano la farina setacciata.
  • Dopo aver ottenuto un composto liscio, copritelo con la pellicola e ponetelo in frigorifero per 30 minuti circa, il tempo di preparare il ripieno.
  • Nel frattempo, in un pentolino unite il grano con il latte e le bucce di limone, mescolando fino ad addensarlo e ottenere una consistenza cremosa.
  • Mentre il composto si fredda, unite in un recipiente la ricotta e lo zucchero con l’aiuto di una frusta elettrica, aggiungete poi i tuorli delle uova continuando a mescolare.
  • Da parte invece montate gli albumi a neve ben ferma e uniteli alla crema di ricotta.
  • Aggiungete poi al composto il grano precedentemente cotto e gli aromi: fior d’arancio, cannella, vanillina e cedro.
  • Per assemblare la pastiera, spolverate bene di farina il vostro piano di lavoro, stendete la frolla ad uno spessore di circa 4 mm e adagiatela nel vostro stampo precedentemente imburrato e infarinato.
  • A questo punto, versate il ripieno all’interno della frolla e decorate la superficie con striscioline uguali.
  • Cuocete in forno statico preriscaldato a 180° per circa un’ora.
  • Infine decorate con abbondante zucchero a velo.
Raffaella Palumbo

Sono Raffaella Palumbo, classe 1990, salernitana dalla nascita. Per varie vicissitudine, sono espatriata a Genova da quando avevo 21 anni, nel capoluogo ligure esercito la professione di insegnate. Amo la vita in tutte le sue sfaccettature, non trascuro i dettagli. L'ottimismo, la curiosità, la follia, l'intraprendenza ed il sorriso sono caratteristiche di cui non posso fare a meno. Tra le gioie più grandi della mia vita rientra mia figlia: Martina. La pallavolo, la scrittura, i viaggi e la Salernitana sono le mie principali passioni. La benzina delle mie giornate risiede in tre espressioni che non cesso mai di ripetere a me stessa e agli altri: " VOLERE è POTERE, CARPE DIEM e PER ASPERA AD ASTRA"!!!

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