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Scomparso Cataldo Gambino. A Salerno una stagione con tante luci e un’ombra

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La scorsa notte è venuto a mancare, all’età di 83 anni, nella sua Barletta, Cataldo Vincenzo Gambino. Centrocampista offensivo, Gambino da calciatore è stato una bandiera del Foggia, dove ha giocato per sette stagioni dal 1962 al 1969, contribuendo alla prima storica promozione in A dei dauni nel 1964, con Oronzo Pugliese in panchina e Cosimo Vittorio Nocera terminale offensivo.

Gambino nella sua carriera ha vestito le maglie del suo Barletta a inizio e fine carriera, del Lecce e della Salernitana. In granata disputò il campionato di Serie C 1961/1962, prelevato dai salentini dal tandem Pasquale Gagliardi – Bruno Somma. Fu, dal punto di vista personale, il miglior torneo di Gambino in assoluto. Il fantasista barlettano realizzò infatti 17 reti, trascinando la Salernitana di mister Silvio Di Gennaro a duellare per la promozione in B proprio con il Foggia.

Decisiva fu la partita dell’11 marzo 1962. A Foggia, i satanelli si portarono sul 2-0 per effetto dei rigori di Danova e Nocera. Nella ripresa, fu proprio Gambino ad accorciare le distanze e poi fu protagonista nel bene e nel male Silvano Scarnicci. Il difensore granata prima realizzò con una botta dalla distanza il 2-2, poi però siglò una sfortunata autorete che fissò il punteggio sul definitivo 3-2 per il Foggia.

Gagliardi ebbe l’infelice idea di esonerare dopo la sconfitta Di Gennaro e in panchina arrivò Zsellenger. La Salernitana non riuscì però più a tenere il passo del Foggia. Gambino continuò a segnare, ma il 1° aprile 1962 subì un’aggressione da parte di alcuni facinorosi. Quel giorno, al “Vestuti”, si giocava Salernitana-Barletta. Nonostante i pugliesi fossero fanalino di coda e virtualmente già retrocessi in D, misero su una strenua resistenza che cadde solo per opera di Novelli nel finale di gara. Gambino contro la squadra della sua città sciupò una clamorosa occasione e gli esagitati lo incolparono di essere stato troppo tenero contro la sua compagine d’origine (nella foto un articolo dell’epoca).

A fine torneo, il Foggia promosso in B offrì ben 33 milioni di lire per il cartellino di Gambino che quindi fece le valigie e approdò in Daunia, dove scrisse pagine importanti di storia.

Alla famiglia Gambino le condoglianze da parte della redazione di SoloSalerno.it

Amatino Grisi

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