Un risultato importantissimo per la città e la intera provincia, ma anche la fine di un ciclo e l’inizio di un nuovo capitolo: per il presidente della Figc di Salerno, Enzo Faccenda, la Salernitana ha tagliato un traguardo storico proprio in concomitanza con un inevitabile nuovo inizio.
La promozione è arrivata solo pochi giorni fa, ma si pensa già al futuro. Cosa accadrà secondo lei?
“La signora Cristina Mezzaroma, moglie di Claudio Lotito, madre di Enrico, nonché sorella di Marco, ha parlato con una chiarezza tale per cui non c’è bisogno di aggiungere altro. Se lo ha fatto, è perché in seno alla famiglia è già stato fatto ciò che so sapeva dovesse essere fatto, nel caso di promozione in massima serie della Salernitana”.
Fine di un ciclo, dunque?
“Non può essere diversamente. Le storie cominciano, ma finiscono anche. In dieci anni ci sono stati aspetti positivi e negativi, vittorie e sconfitte, cose belle e cose brutte. Fa parte della vita e del calcio. Dieci anni dopo il loro ingresso sulla scena salernitana, Lotito e Mezzaroma possono dire di aver portato la squadra che noi amiamo ai massimi livelli, ma sanno bene che non possono proseguire. L’attenzione che anche la Federazione sta riservando all’argomento multiproprietà mi pare un segnale molto importante e, al tempo stesso, non credo proprio che due imprenditori così navigati si sarebbero mai fatti trovare impreparati. Del resto, non credo che la società avesse programmato la promozione, ma, al tempo stesso, quando ha avuto certi segnali, ha operato nel modo migliore per poter abbinare il felice esito sportivo con quello legato agli aspetti societari. Alla fine della fiera, Lotito ha vinto, incasserà una bella cifra per la cessione e si volterà pagina. Il tutto in grande serenità, senza bisogno di esasperazioni e contrapposizioni a cui abbiamo purtroppo assistito in questi anni”.
Ed ora?
“C’è da augurarsi che ora arrivi un imprenditore, mi auguro persona fisica e non un fondo senza un preciso riferimento, che sappia amare Salerno e la Salernitana e garantire alla squadra granata le condizioni e i presupposti necessari per poter militare in massima serie per qualche anno”.
I tifosi sono curiosi e vogliono sapere cosa accadrà. E lei?
“Dico che dobbiamo aspettare e seguire gli eventi. Certamente, dalle prime mosse della futura proprietà si capirà già tanto”.
Cioe?
“Solitamente una nuova proprietà porta aria nuova, uomini nuovi, tende ad azzerare e a impostare un discorso con altre figure professionali. E’ anche giusto che sia così”.
Facciamo un passo indietro. A chi vanno riconosciuti i maggiori meriti per la promozione?
“Castori è stato da me più volte elogiato e penso che sia stato determinante per la capacità di assemblare ed amalgamare il gruppo. Per quanto riguarda i calciatori, penso che Belec, Di Tacchio e Djuric siano stati quelli più importanti per la tenuta del gruppo. Castori e la squadra vanno applauditi e ringraziati. I loro meriti sono innegabili e, al tempo stesso, non vedo a chi dovrebbero andare in seconda battuta. Abbiamo visto una squadra coesa, compatta, unita, determinata che non aveva le individualità di altre squadre, ma ha vinto perché lo ha voluto di più. Merito ed onore ai calciatori ed al tecnico”.