Ho già detto la verità su Euro2020 alle latitudini dei tifosi granata.
Le partite che si giocano sono distratte pause sudate tra un’ansiosa occhiata al calendario ed un “jatevenn”, a volte corredato da moto a luogo.
E pertanto, penso che stamane alle 18 le attenzioni non saranno tanto centrate sullo stadio dell’Isola Krestovskij di San Pietroburgo.
In tempi normali —ve ne sono mai stati?— il “gancio” con questo Polonia-Slovacchia ci sarebbe stato, eccome.
Ché al netto della mancata convocazione Norbert Gyömbér da Revúca ha impresso timbro deciso sull’ultima stagione, con buona pace di Balotelli.
Ed il consolato polacco ha avuto enorme rappresentanza non solo per le buone prestazioni sul campo col pallone morso da Jaroszynski, con Tomasz Kupisz che ha “chiuso” la pratica con Balotelli stesso,
col brutto ricordo della tragedia sfiorata da Patryk Dziczek.
Ma i tempi non sono normali, e tocca lavorare di fantasia.
Se la nevrotica attesa sui social per il passaggio di proprietà è indice di amore, allora il gancio c’è.
In Slovacchia hanno scritto la poesia d’amore più lunga.
Lunga 291 stanze e 2900 versi, Andrej Sládkovič compose “MARÍNA” dedicandola alla sua allieva Mária Pischlová.
Un amore infelice perché Mária su richiesta dei genitori dovette sposare un ricco pasticcere.
Sládkovič nella poesia associa anche l’amore di patria con l’amore per Marína.
Ora, non so c’è attinenza con l’amore per la Salernitana e per la propria terra, e se questa storia del 1844 possa valere anche ai giorni nostri.
Lo lascerei giudicare a voi.
In Slovacchia pensano sia attuale, tanto che a Banská Štiavnica si trova la “Banca dell’amore”, un museo interattivo che questo amore celebra.
Ancor di più, in tutta la cittadina ci sono panchine in luoghi evocativi per il poeta.
Su quelle panchine, Andrej e Mária, abbracciati, leggono parole d’amore.
Del pasticcere nessuno ricorda il nome.
La trovo una storia magnifica.