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“È nostra, è la nostra vita”. Buon compleanno Salernitana

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È nostra, è la nostra vita la Salernitana”. Sono passati quasi 30 anni da questo documento video fortunatamente ancora visibile su Youtube, ma le parole di Carmine Rinaldi, il Siberiano, leader indiscusso ed eterno della tifoseria granata ancora rimbombano nella mente di tutti i sostenitori della Bersagliera.

A maggior ragione in questo giorno, 19 giugno 2021. La Salernitana compie 102 anni e festeggia il compleanno più paradossale della sua storia. Paradossale perché nell’animo dei tifosi oramai da un mese fanno a cazzotti due sentimenti che dovrebbero essere teoricamente contrastanti: la gioia e l’ansia. La gioia è ovviamente figlia del 10 maggio, di quel successo per 3-0 a Pescara che ha regalato alla truppa di Castori il paradiso calcistico italiano, la Serie A. Il massimo campionato dovrebbe vedere quindi per la terza volta nella sua storia la Salernitana ai nastri di partenza.

Purtroppo si è dovuto giocoforza utilizzare il modo condizionale. Il verbo “dovrebbe”, infatti, è figlio dell’altro sentimento, l’ansia. Questo perché l’attuale dirigenza si ostina a non voler ottemperare a quello che l’articolo 16 bis delle Norme Organizzative Interne della FIGC esprime chiaramente: nello stesso campionato, una persona non può esercitare il controllo diretto o indiretto su più di una società. E il divieto è esteso a tutti i suoi parenti e affini entro il quarto grado.

Quindi, Claudio Lotito e Marco Mezzaroma, ai quali vanno dati tutti i ringraziamenti del caso per aver portato la Salernitana in 10 anni dalla Serie D alla Serie A, devono togliere il disturbo. Oppure, se vogliono utilizzare l’istituto del trust, devono rispettare alla lettera le indicazioni federali. Punto. Non vi sono spazi per discussioni ulteriori, se si è davvero tifosi della Salernitana. Perché, inutile girarci attorno, chi parla a vanvera di “anticostituzionalità” o di “esproprio proletario” (non sapendo minimamente i significati di questi termini) vuole solo il bene dell’attuale dirigenza, ma non certo vuole il bene della Salernitana.

E non ce ne stupiamo. Perché se interrogassimo uno di questi figuri e li chiedessimo, tanto per fare un esempio, in che periodo giocavano Margiotta, Valese e Onorato, farebbero una pietosissima scena muta. Per loro, la Salernitana è nata nel 2011 quando Lotito e Mezzaroma sono approdati sotto le pendici del Castello d’Arechi.

Per tutti quanti noi, invece, la Salernitana è nata il 19 giugno 1919, al numero civico 67 di Corso Umberto I, l’attuale via Mercanti. E, come afferma il Siberiano, non cesserà mai di essere nostra. Buon Compleanno Salernitana!

Amatino Grisi

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