Sembra che oggi in sede arriverà il nuovo amministratore unico della Salernitana, o meglio del trust in cui i due patron, più o meno uscenti, hanno infilato la squadra di calcio della città di Salerno. Il generale Ugo Marchetti dovrà fare la conoscenza con le persone che lavorano da anni per la società granata e dare il via alla programmazione per la nuova stagione.
Pur lasciando molti dubbi circa il discorso della non riconducibilità alla vecchia (?) proprietà e circa l’aspetto del controllo diretto ed indiretto, sembra proprio che il generale Ugo Marchetti, già impegnato per la realizzazione del porto di Anzio e già vice sindaco di Palermo, non procederà a colpi di spugna. Confermata in blocco la squadra amministrativa, ci sarà la conferma anche dei dirigenti che si occupano della parte sportiva, mentre per quanto riguarda la parte tecnica c’erano degli accordi datati e, dunque, con l’avvenuta promozione in serie, gli stessi avranno attuazione.
Sembra quasi che sotto l’aspetto contrattuale tutti siano stati messi, più o meno inconsapevolmente, dentro un trust prima ancora che lo stesso prendesse forma. Ora starà alla Figc dire se quello presentato nella tardissima serata del 25 giugno, termine ultimo per regolarizzare la posizione della proprietà della Salernitana, avrà soddisfatto appieno i requisiti indicati e i paletti fissati.
Dagli spifferi diffusi da alcuni organi di stampa nazionali, in verità, sembrerebbe che quel trust non convinca. Giusto aspettare, però, che si pronunci chi di dovere. Giusto, però, che anche il nuovo amministratore unico del club granata cominci a colmare una lacuna comunicativa da parte della proprietà che da tempo ha scelto di restare in silenzio. Da persona di alto profilo morale e da servitore dello Stato, quale continua ad essere un ufficiale anche una volta raggiunta l’età della pensione, è lecito attendersi chiarezza e trasparenza.
Parlare alla città e spiegare perché si è agito in un certo modo e, soprattutto, spiegare tutte le scelte che si faranno da qui in avanti è l’unica strada per sanare la ferita profonda inflitta da Lotito e Mezzaroma dopo la promozione in massima serie. Troppi silenzi, nessun rispetto per una città che li aveva osannati, nonostante le amarezze del passato, e li aveva ringraziati per il traguardo raggiunto.
Poteva essere il vero regalo d’addio ed il preludio ad un nuovo inizio. A prescindere da cosa dirà la Figc, si è scelta una strada ben diversa, privando Salerno della possibilità di affrontare la serie A nelle condizioni ideali. Le perplessità non riguardano solo le persone, ma anche i mezzi: se davvero sono 35 i milioni di euro messi a disposizione per affrontare la serie A, non solo il mercato ma tutta la stagione, già si rischia di partire ad handicap, visto e considerato che la squadra ha bisogno di molti rinforzi per poter essere competitiva.
Anche su questo sarebbe importante che il Generale facesse subito chiarezza.
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