Nella pluricentenaria storia della Salernitana, vi è una promozione che è sensibilmente diversa dalle altre. Per due motivi. In primis, perché ottenuta non con l’ippocampo come simbolo, ma con una pallone di calcio, universalmente conosciuta come “palla di pezza“. In secundis, perché è l’unica pronosticata alla vigilia e raggiunta sul campo, dopo una serie di fallimenti a seguito di proclami roboanti.
Palla di pezza, dicevamo. Questo perché nell’estate del 2005 la Salernitana Sport di Aliberti non venne iscritta al campionato di Serie B e l’eredità sportiva venne raccolta – tramite l’artificio del Lodo Petrucci – dalla Salernitana Calcio dei costruttori salernitani, capitanati dal presidente dell’ANCE Salerno Antonio Lombardi. Nome e maglia granata vennero subito riutilizzati (pochi anni dopo si capì che non si poteva fare), ma l’ippocampo no. Il cavalluccio marino rimase impantanato in un’aula di tribunale e al suo posto ecco la “palla di pezza”.
La cordata divenne presto una gestione a due con Lombardi affiancato da Iennaco prima e, dal 2007, dall'”amico fraterno” di Lombardi Vittorio Murolo, costruttore di Cassino. L’estate del 2007, oltre all’avvento dell’imprenditore laziale pose anche fine al progetto della “Salernitana dei salernitani”, che non portò al successo sperato. Quindi, Lombardi incaricò Angelo Fabiani, ds approdato in granata nell’aprile del 2007, di non badare a spese e portare nomi importanti perché bisognava solo vincere.
Fabiani obbedì e a suon di contratti pesanti (che tanto hanno poi contribuito al fallimento del 2011) approdarono a Salerno i vari Ciarcià, Milanese (all’ultima recita da calciatore), Ambrogioni, Pinna, Mammarella, Mamede, Troise, Tricarico, Piccioni. Ritornarono due salernitani doc, come Salvatore Russo e, soprattutto, Luca Fusco, al quale venne data la fascia di capitano. Presente anche il fratello di Luca, Vincenzo, che poi lasciò la Salernitana nel mercato invernale. La ciliegina sulla torta, il colpo da 90, fu Arturo Di Napoli. Il bomber di Rozzano era reduce da 3 anni in A col Messina e rappresentava un lusso per la terza serie. Della stagione precedente, rimasero Cardinale, Coppini, Soligo, Ferraro e Magliocco (quest’ultimo ceduto poi a gennaio). A guidare il gruppo granata, Andrea Agostinelli, artefice del miracolo Pistoiese dei primi anni Duemila ma reduce da diverse battute a vuoto.
La prima di campionato fece già capire a tutti le intenzioni della Salernitana. I granata maramaldeggiarono a San Benedetto del Tronto, inferendo un 3-1 secco alla Sambenedettese con le reti di Ciarcià, Di Napoli e Ferraro e Morini a segno per i marchigiani. Da lì in avanti, fu un cammino quasi trionfale. Di Napoli andava a segno continuamente e la Salernitana si issò subito in vetta alla classifica. Fondamentale, la vittoria nello scontro diretto del 12 novembre contro l’Ancona all’Arechi. In un lunedì sera, con l’Italia calcistica ancora sconvolta dalla morte del tifoso laziale Gabriele Sandri il giorno precedente, un guizzo di Re Artù fu sufficiente per avere la meglio sui dorici.
Poi, però, inaspettata, tra dicembre e gennaio giunse la crisi. I granata prima di Natale persero 2-0 a Gallipoli, mentre dopo le feste impattarono 0-0 ad Arezzo e 1-1 con il Crotone. Per poi crollare a Taranto 4-2. La sconfitta contro i pugliesi fece traboccare il vaso. Nonostante il primato in classifica, Lombardi, Murolo e Fabiani decisero per l’avvicendamento in panchina. Esonerato Agostinelli, al suo posto Fabio Brini, l’anno precedente a Martina e con una promozione in B nel curriculum alla guida dell’Ancona.
Il baffuto tecnico di Porto Sant’Elpidio riuscì a portare un po’ di serenità in un ambiente in fibrillazione e indirizzò due scelte tecniche: Russo spostato a centrocampo accanto a Tricarico e l’argentino Turienzo partner di Di Napoli in attacco, con Ferraro relegato in panchina.
La Salernitana riprese a viaggiare e il 20 aprile 2008, una rete di Di Napoli permise alla Bersagliera di battere il Potenza per 1-0 in una partita che poi avrebbe costato punti di penalità dopo due stagioni ai granata per le vicende note ai più. Sette giorni dopo, in un Arechi stracolmo, la promozione in B divenne matematica grazie alla vittoria sul Pescara per 2-0 con le reti di Piccioni e di Di Napoli, capocannoniere con 21 reti, su rigore in pieno recupero sotto la Curva Sud con tanto di incoronazione nell’esultanza.
Lombardi riuscì in quanto aveva promesso. Voleva vincere e vinse. Ma quante conseguenze avrebbe portato poi quella vittoria, lo si seppe solo un paio d’anni dopo.
SALERNITANA 2007-2008
PORTIERI: Iuliano, Milan, Pinna
DIFENSORI: Ambrogioni, Cardinale, Coppini, Fusco, Mammarella, Milanese, Troise
CENTROCAMPISTI: Ciarcià, Di Deo, Giannone, Mamede, Piccioni, Russo, Soligo, Tricarico
ATTACCANTI: Cammarata, Di Napoli, Ferraro, Turienzo
ALLENATORE: Andrea Agostinelli, dalla 23/a giornata Fabio Brini
PRESIDENTE: Antonio Lombardi
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