Punto Serie A – Pre Campionato

Cosa precede un inizio?
Non è facile descrivere le sensazioni, poiché tutto deve essere vissuto intensamente in prima persona.
Siamo noi, quelli che si emozionano davanti ad un fischio d’inizio, dopo aver visto i nostri colori calpestare tutti i prati da nord a sud.
Siamo qui, eterni innamorati del pallone capaci di scavalcare le barriere del denaro, pronti a provare sensazioni nuove, scoprendo nuovi potenziali idoli, spalancando le porte dei cuori chiusi dopo delusioni passate.

Con una tavola da surf abbiamo cavalcato le onde di un mare in tempesta, mentre con la vela siamo riusciti a sfruttare il vento per andare lontano, come hanno fatto le neopromosse per raggiungere la luce dei grandi riflettori.
Siamo felici, con l’abbronzatura che caratterizza i più fortunati ancora sotto l’ombrellone, e con il pallore di chi legge i quotidiani in ufficio tra una pausa e l’altra.
Ci accomuna la passione, quella che mette sullo stesso piano ogni fede, vogliosi di riempire gli spalti dopo tanta sofferenza, per avvicinarci definitivamente a ciò che amiamo.

La “Milano nerazzurra” ha un nuovo condottiero, pronto a difendere con le unghie e con i denti il tricolore, privo di qualche stella ma con la voglia di scoprirne nuove, guardando negli occhi quel “grifone genoano” che tra i pali ha un campione d’Europa.
Cambiano le filosofie, arriva prima o poi il momento di cambiare abbandonando il passato, con il coraggio di guardare avanti, poiché “osare” è il verbo pronunciato dai nuovi tecnici di Hellas Verona e Sassuolo.

Strano il destino, affascinante l’incrocio di una storia legata a Empoli e di una nuova avventura romana. Sarri torna lì dove ebbe inizio, chiamato per far brillare ancor di più la scarpa dorata di “Re Ciro”, in un debutto che accende ulteriori riflettori sul “Castellani”.
Un nuovo tecnico granata per riscattare una stagione da dimenticare, di fronte al “solito manico” atalantino con idee brillanti, al servizio di una Dea pronta ad un ulteriore salto.

Ritorno tra i grandi, è la favola di un cavalluccio in trasferta, chiamato ad una prima volta dopo troppo tempo, in quel “Dall’Ara” dove tante pagine furono scritte, contro la corazzata di un sergente di nome Sinisa.

Udine rievoca ricordi fantastici, negli anni in cui Del Piero e Trezeguet realizzarono l’incredibile, in un mare dove due imbarcazioni sfrutteranno i vari venti, con un tecnico chiamato a ridare fascino, ad una “Vecchia Signora” che vuole tornare a nutrirsi di grandi vittorie.
Campioni d’Europa alla corte partenopea, Spalletti è il grande nome in una piazza calda che accoglie i lagunari, intenzionati a non essere una normale comparsa di un film Oscar.

“Tifosi della Roma, sto arrivando”, è questo il messaggio lanciato dai social al cuore di una piazza che attendeva entusiasmo, in un caldo Olimpico che rappresenta la cornice perfetta per la battaglia, contro i viola più famosi guidati da un “Italiano” innovativo.
“Semplici” come i concetti di un allenatore riuscito in un’impresa, di fronte ad una realtà bianconera che ha tanta voglia di andare oltre e dimostrare, che il gruppo è più forte di quel singolo nome che li ha resi una bella realtà di calcio.

Appena segnato il centesimo gol in blucerchiato, Quagliarella guida ancora una volta il pullman doriano sotto gli ordini di un nuovo tecnico, senza aver paura delle fiamme di “diavoli rossoneri”, tornati prepotentemente nell’Europa che li ha resi unici nel mondo.