Ieri, la città di Salerno ha visto la SALERNITANA impegnata nella sua prima gara interna all’Arechi. I granata hanno sfidato la Roma di mister Mou che, nelle vesti di special guest – non solo come squadra avversaria dei granata – ha contribuito al fermento e al caos cittadino.
Il tempo a disposizione non è mancato agli organi competenti per regolamentare la circolazione in città, gli uomini a disposizione, invece, si, sono venuti meno. Non era un fuori programma la partita di ieri sera in via Allende. La partita era calendarizzata già da settimane. Ciononostante, i servizi locali sono apparsi inadeguati, non consentendo all’utenza di vivere al meglio il primo raduno ufficiale in questa nuova esperienza che l’Ippocampo è stato chiamato a vivere in massima serie. Risorse insufficienti, quindi, per poter fronteggiare il problema della viabilità. Pochi i vigili urbani impiegati per il servizio straordinario volto a disciplinare il traffico nelle strade nevralgiche che conducevano all’impianto sportivo.
Poche pattuglie, troppe auto. La presenza di queste ultime è stata favorita, anche, dal funzionamento parziale della metropolitana. La fermata all’Arechi è stata interdetta, le corse non erano presenti negli orari che sarebbero risultati utili ai cittadini. La partita non risultava essere a rischio, al punto tale da ricorrere a misure così drastiche e restrittive.
Inoltre, nonostante molti tifosi abbiano preferito parcheggiare l’auto in zone più o meno distanti e strategiche rispetto allo stadio Arechi – proseguendo per il restante tragitto a piedi – c’è stato anche chi, con il proprio mezzo, è giunto fino ai cancelli dell’impianto sportivo in balia del caso. Molti non trovando spazi utili in cui poter parcheggiare sono stati costretti, così, a fermare il proprio mezzo anche in doppia, terza, quarta fila. In chiave sicurezza, qualora si fosse palesata un’emergenza, sarebbe stato impossibile liberarsi dall’imbottigliamento creatosi.
Sarebbe preferibile realizzare un piano speciale volto a rendere fruibile il traffico ed il raggiungimento all’Arechi in occasione delle gare interne della Salernitana. 23 anni fa lo scenario era diverso rispetto a quello odierno. Apportare modifiche, stravolgere l’ordinario assetto per agevolare l’utenza, è doveroso. Organizzare un servizio navetta potrebbe essere una soluzione, soprattutto, mirata a sollevare tanti cittadini dall’incombenza legata al posteggio e al traffico. Le stesse navette potrebbero avere due stazioni di partenza, una a Nord ed una Sud della città, a seconda della provenienza dei tifosi. Si potrebbero sfruttare delle aree libere e concentrare il raduno dei tifosi in zone apposite per poi condurli a destinazione.
Tanta confusione, inoltre, c’è stata anche per accedere all’interno dello stadio. File chilometriche presenti per entrare in qualsivoglia settore. Nonostante tanti appassionati si fossero recati con netto anticipo ai cancelli, la lentezza dei servizi per l’ingresso allo stadio – per alcuni – ha compromesso addirittura l’inizio del match.
Lamentele, angoscia, noia, stanchezza, trepidazione, tutte queste componenti hanno accompagnato la maggior parte dei tifosi che ieri hanno assistito alla seconda partita stagionale della Salernitana. Sarà indispensabile apportare migliorie per gestire con maggior criterio le prossime gare dei granata tra le mura amiche, soprattutto se si andasse incontro ad un riempimento totale dello stadio.
Sarebbe l’ideale – per rendere più celeri le procedure d’ingresso – verificare, oltre alla validità del del Green Pass e del documento d’identità, contestualmente, anche la regolarità del tagliando, magari, con un’apposita App, volta a leggere il codice dello stesso. Ieri, gli steward – in preda al panico ed alla calca – ad un certo punto, hanno evitato di far inserire i biglietti nell’apposito lettore, limitandosi a leggere nome e cognome, sbloccando, poi, il tornello per accelerare l’entrata ai tanti tifosi. Quindi, piuttosto che ricorrere a metodi simili, meglio sarebbe trovare un escamotage più coerente e congruo al contesto.