Due partite per toccare con mano, perché solo scottandosi le dita si può comprendere fino in fondo cosa sia la serie A. Basta poco per passare dal sogno all’incubo, ancor meno per subire una goleada dopo aver giocato un primo tempo di grande applicazione e di estrema attenzione tattica.
A Bologna e poi in casa con la Roma la Salernitana ha fatto esperienza in prima persona di quanto la serie A possa essere affascinante e spietata come un sorriso che si trasformi in un ghigno assassino. Oggi, contro il Torino, una delle più nobili squadre della tradizione calcistica nazionale noncché una delle più amate e per la quale siano state trasversalmente versate le più calde lacrime per la tragedia di Superga e non solo, i granata del Sud dovranno dimostrare di aver studiato a dovere e di essersi ben preparati durante la sosta.
Castori è il maestro di una scolaresca che ora ha un compagno d’eccezione, non un secchione ma uno che ha conosciuto la vita e il calcio così profondamente da essere consapevole dell’importanza dell’unità di intenti e del ruolo che uno come lui debba recitare in un contesto di (semi)noviziato generale. Ora c’è Franck Ribery dalla loro parte e per i ragazzi di Castori non è cosa da poco.
Il francese sa che non sia utile suggerire quanto dare l’esempio al compagno più giovane e bisognoso. E con l’esempio torneranno buoni pure la presenza carismatica ed i consigli di un fuoriclasse al quale tutta la squadra si rivolge per ricevere quella spinta in più, ansiosa e desiderosa di vederlo in campo e di potergli dare quel pallone che tra i suoi piedi non scotta, ma spesso canta.
Lo zero in classifica non è un gradito compagno di viaggio ed alla terza gara di campionato la fame di punti si fa già sentire. E’ un bene che ce l’abbia Castori e che ce l’abbia la squadra perché è garanzia del fatto che il gruppo abbia compreso che la salvezza si costruisca mattone dopo mattone e che sia buona cosa cominciare per tempo a mettere fieno in cascina. E’ una fame da alimentare con l’entusiasmo che l’ambiente ha ricevuto dall’arrivo di Ribery e che oggi dovrà fare i conti con quella del Toro, che ha respirato tensioni e malumori e che vede già rosso. In un derby a tinte granata la spunterà chi saprà tenere a bada i nervi e le paure.