È stata una bellissima partita, quella che si è disputata ieri sera allo stadio Arechi di Salerno. Non è stato un caso che il designatore Rocchi – conscio del fatto che si affrontassero due squadre con obiettivi diametralmente opposti – abbia blindato la gara affidandola ad un arbitro molto esperto, l’internazionale Paolo Valeri di Roma 2.
In linea di massima, la prestazione della terna arbitrale può ritenersi positiva – il direttore di gara laziale non ha mai perso la partita dalle mani, mostrando una forte personalità fin dai primi minuti di gioco – nonostante ci sia un episodio discusso, che analizzeremo nel corso della cronaca.
Passiamo alla moviola.
[ Episodi primo tempo ].
Al 7’ Gondo (S) cade in area di rigore dopo un contrasto con Palomino (A) , intervenuto da dietro per contendergli il pallone: corretta la decisione di Valeri di non assegnare il calcio di rigore, trattandosi di un semplice contatto. Nella stessa azione il pallone arriva a Kechrida (S) con il tunisino che cade a terra, dopo il sopraggiungere di Gosens (A) alle sue spalle: anche in questo caso è corretta la decisione dell’arbitro di non assegnare il penalty, la spinta del tedesco è lieve ed il numero ventiquattro granata non fa nulla per rimanere in piedi. PRECISAZIONE: partendo dal presupposto che tali contatti NON RIENTRANO nelle competenze del VAR – in quanto sono decisioni di campo e l’entità viene affidata solo ed esclusivamente alla discrezionalità dell’arbitro centrale – è giusto precisare che in “OGNI” situazione che si verifica in area di rigore, il silent check è cosa automatica, anche quando il VAR non può intervenire.
Al 46’ Djuric (S) colpisce con una gomitata al volto – altezza arcata sopraccigliare – il difendente avversario Demiral (A) provocandogli una forte fuoriuscita di sangue: Valeri – posizionato correttamente – fischia il calcio di punizione diretto a favore dell’Atalanta optando per un semplice cartellino giallo ai danni del calciatore locale. Nella stessa azione, Demiral viene ammonito da Valeri, per le veementi proteste del turco – che si aspettava un rosso dopo il colpo ricevuto – visibilmente sanguinante.
Questo è – senza ombra di dubbio – l’episodio più difficile da analizzare, il classico episodio “borderline” che non metterà mai nessuno d’accordo. Vediamo cosa dice il regolamento:
Non essendoci il pallone a distanza di gioco, va subito esclusa l’ipotesi di un grave fallo di gioco –al momento del contatto tra i due calciatori, il pallone è in aria dopo l’esecuzione di una rimessa laterale a favore della Salernitana, dunque, distante tra i due contendenti – molto più plausibile parlare eventualmente di condotta violenta. “Un calciatore si rende colpevole di condotta violenta quando usa o tenta di usare vigoria sproporzionata o brutalità contro un avversario in mancanza di contesa per il pallone […]”
Questo piccolo estratto di regolamento è fondamentale per analizzare oggettivamente l’episodio in questione: a prescindere dalla volontarietà o meno, un calciatore deve agire in modo tale da non mettere in pericolo l’incolumità dell’avversario. Djuric nel tentativo di divincolarsi dalla marcatura di Demiral lo colpisce con una sbracciata al volto, non di proposito – se avesse voluto farlo, avrebbe chiuso il pugno per dare ancora più forza al colpo – commettendo fallo.
Perché il VAR Di Bello – dopo un veloce silent check con l’arbitro centrale – non ha richiamato Valeri a rivedere le immagini? L’unica spiegazione che si può dare è perché non ha ritenuto l’episodio un “chiaro ed evidente errore”.
[ Episodi secondo tempo ].
Non ci sono particolari episodi da segnalare, sono corretti i quattro provvedimenti di ammonizione comminati ai calciatori – 3 (S) 1 (A) – tutti per falli di gioco imprudenti.
In conclusione – ricollegandomi a quanto scritto nell’introduzione – la prestazione della terna arbitrale è positiva: i due assistenti Giallatini (Roma 2) e Dei Giudici (Latina) hanno coadiuvato in maniera impeccabile il loro collega, facendosi trovare pronti ogni qualvolta sono stati chiamati in causa. Per quanto riguarda Valeri, lucido atleticamente e sempre vicino all’azione, molto deciso anche in occasione del contatto Duric – Demiral. Indubbiamente, promosso.