Il calcio, ancora una volta, conferma la propria imprevedibilità, con colpi di scena e delusioni dietro l’angolo.
E’ proprio così che si presenta questa sesta giornata, perché le certezze hanno sgretolato i pronostici a gara in corso, e ci hanno fatto vivere un turno di campionato davvero pazzesco.
Spezia – Milan
Succede a chi ci crede, a chi riesce a sostenere il peso di un cognome che urla al mondo la propria storia.
Dopo Cesare e Paolo, il Sole bacia un nuovo esordio, ed ecco che la favola ha un sapore speciale per Daniel Maldini.
Ha giocato con il tempo e lo ha rubato al difensore, innescando le lacrime dalle tribune fino alle nostre case.
La reazione spezzina travolta dal “Ciclone Brahim”, capace di regalare ai rossoneri una gioia contenente 3 punti.
Inter – Atalanta
Alla coordinazione di Lautaro, risponde una sassata di Malinovskyi che ricambia la fiducia del suo tecnico.
Sono sbalzi di dominio e di equilibrio, raffiche di vento sulle corsie esterne, e contrasti che generano boati sugli spalti.
Il “Cigno di Sarajevo” suona la carica, ma il VAR rapisce ogni urlo fino a strozzarlo, decretando un pareggio da brividi puri.
Genoa – Hellas Verona
Veronesi padroni di Marassi fino ad un quarto d’ora dal termine, ma qualcuno sottovaluta il cuore del Grifone, e quello del suo capitano che comincia a suonare la carica.
Destro usa la testa ma non intende fermarsi, o forse si, ma per bere.
Succede di tutto, il gioco riprende, riceve palla e, mentre segna con lo “scavetto”, si accorge di aver scritto una bella pagina di storia, con una bottiglietta nella mano sinistra.
Ci pensa Casale a pennellare un cross perfetto, sulla testa di Kalinić che regala un punto prezioso, ai gialloblù veronesi che forse potevano far meglio.
Juventus – Sampdoria
Neanche il tempo di una “Joya”, che il 10 bianconero tiene tutti col fiato sospeso.
Locatelli scrive il suo nome nel libro bianconero, ma la paura incombe e servono forze fresche dalla panchina.
La sensazione è che Max Allegri dovrà lavorare molto, per riconsegnare alla propria Juventus, quella fame di cui ha bisogno.
Empoli – Bologna
Non è servito il cuore bolognese, Sinisa striglia ma non basta.
Andreazzoli guida una macchina perfetta sul “circuito del Castellani”, con pit stop perfetti che regalano i 3 punti ai toscani.
Sassuolo – Salernitana
Sulla testa di Simy un pallone da non fallire, e purtroppo, sotto la pioggia del Mapei, arriva un’altra sconfitta per la squadra di Castori.
Dionisi punge, granata feriti e costretti ad aprire gli occhi, perché per la salvezza serve ben altro.
Udinese – Fiorentina
In certi campi, in certe gare, in certe situazioni serve calma e fiducia nei propri mezzi.
L’episodio arriva come un fulmine a ciel sereno, e dal dischetto non fallisce chi dimostra ancora, di avere quella stoffa che appartiene ai leader.
Lazio – Roma
E’ il primo derby italiano, è un nuovo incrocio tra due sguardi già visti in Premier, è la stracittadina che aspettano due popoli.
Un “Sergej” ruba il tempo e apre un varco, Immobile si esalta e mostra spirito di sacrificio.
Ai vari ruggiti giallorossi, risponde la leadership di una scarpa d’oro, per una notte in versione assist, servendo un Felipe Anderson scatenato che diventa Re del derby capitolino.
Sotto la curva compare un condottiero, solleva il braccio e mostra col sorriso l’aquila, un momento che diventerà eterno nella memoria di ogni laziale.
Napoli – Cagliari
Vederli giocare è una meraviglia, la fantasia che si mescola alla sicurezza nel gesto di Anguissa, è calcio puro targato Luciano Spalletti.
Osimhen è un falco che vola sul terreno del “Maradona”, mentre Insigne chiude il discorso dagli 11 metri, lanciando un ennesimo messaggio alle inseguitrici.
Venezia – Torino
Forse dei passi indietro rispetto alle precedenti giornate, ma il campionato è lungo.
In Laguna il Toro porta a casa un punto, regalando, con un’altra ingenuità dello stesso Djidji, un’occasione che l’ex Aramu non può sprecare.