Come da previsioni, quella tra Salernitana e Genoa è stata una gara combattuta e tirata dal primo all’ultimo minuto di gioco. Condivisibile la scelta di Rocchi di affidare la gara ad un internazionale – Maurizio Mariani di Aprilia – in quanto, seppur alla settima giornata di campionato, la partita di ieri pomeriggio aveva tutte le caratteristiche per esser ritenuta un vero e proprio “scontro salvezza”.
Nonostante qualche piccola sbavatura, l’arbitro laziale non ha mai perso di mano la partita, lasciando proseguire il gioco in più occasioni – metro che ha favorito lo spettacolo agonistico che una gara simile comporta – intervenendo disciplinarmente quando necessario.
Passiamo alla moviola.
[Episodi primo tempo]
Al 17’ L. Coulibaly (S) sugli sviluppi di una pericolosa azione del Genoa in area di rigore, blocca un pallone diretto verso la porta difesa da Belec (S): seppur Mariani in un primo momento porta il fischietto alla bocca – il suo body language lascia trapelare dei forti dubbi in merito a quel tocco – fa benissimo a lasciar correre, in quanto il centrocampista della Salernitana colpisce il pallone tra coscia e addome, di certo non con la mano. [CONSIDERAZIONE PERSONALE]: questa tipologia di episodi, sono i più rognosi per un arbitro. Nella maggior parte dei casi, giudicare bene un calcio di rigore -per un tocco di mano – è anche e soprattutto questione di fortuna. Va dato atto a Mariani di non esser stato precipitoso – la fortuna di arbitrare con il Var è proprio questa – lasciando ad Irrati (VAR della partita) il compito di visionare con calma un eventuale tocco irregolare del calciatore granata.
Al 25’ Gondo (S) cade a terra in area di rigore, dopo un contatto con Cambiaso (G) : giusta la decisione di Mariani di fischiare fallo a favore della difesa in quanto – nonostante una leggera spinta iniziale del difendente genoano – è l’attaccante ivoriano a franare addosso all’avversario.
Al 37’ la Salernitana restituisce il pallone al Genoa, dopo che lo stesso era stato messo appositamente fuori per consentire le cure mediche ad un calciatore. Da questa situazione ne viene fuori una piccola discussione – per il modo in cui è stato restituito il pallone – tra M.Coulibaly (S) e Criscito (G): bravissimo nell’occasione Mariani a non estrarre alcun cartellino, richiamando a se i due calciatori e “costringendoli” a stringersi la mano. PERSONALITà!
[Episodi secondo tempo]
Al 57’ – in area di rigore – Bani (G) colpisce il pallone col braccio, dopo un’azione convulsa: giusto non assegnare il calcio di rigore, braccio visibilmente attaccato al corpo.
Al 60’ Ribery (S) interrompe un’azione di ripartenza del Genoa, stendendo Kallon (G): Mariani fischia solo il calcio di punizione, senza estrarre alcun cartellino. Sarebbe stato giusto ammonire il fantasista francese per comportamento antisportivo, essendosi disinteressato completamente del pallone.
Al 74’ Maksimovic (G) stende Bonazzoli (S) durante un’azione di ripartenza della Salernitana, nei pressi della bandierina del calcio d’angolo: Mariani ammonisce – giustamente – il difensore del Genoa per SPA (azione potenzialmente pericolosa).
[CONSIDERAZIONE PERSONALE]: Durante la telecronaca della gara – andata in onda su DAZN – i commentatori lo hanno definito come un fallo al “limite”, di colore arancione . L’intervento è stato sicuramente duro ed anche abbastanza “scenico” ma – a mio avviso – non ci sono gli estremi per un eventuale cartellino rosso né per condotta violenta – in quanto c’è la contesa per il pallone – né per grave fallo di gioco – Maksimovic interviene in modo imprudente ed in ritardo, più per fermare l’azione di ripartenza dei granata che per far male realmente all’avversario – non a caso non ci sono state proteste da parte dei calciatori della Salernitana, che hanno accettato senza obiezioni il colore del cartellino. Sono d’accordo – dunque – con il provvedimento disciplinare adottato dall’arbitro.
In conclusione, la prestazione di Mariani può ritenersi ampiamente positiva sia a livello tecnico che disciplinare – l’unico neo resta il mancato giallo a Ribery al 60’ – in una gara che era tutt’altro che semplice da dirigere. Buona anche la prova dei due assistenti Valeriani (Ravenna) e Marchi (Bologna).