Cosa sarebbe successo, se quel pallone avesse varcato la linea, o se l’arbitro non avesse fischiato.
Succede, ogni volta che accendiamo la TV e ci prepariamo con ansia, alla giornata che non tradisce le attese.
La continuità non frena Mattia Destro, e purtroppo non basta, perché l’onda granata bagna le ali del Grifone.
Un tris che rivendica ancora una volta, quella rottura derivante da un gemellaggio ormai finito.
Rimaniamo però lì, dove si è svolto un ulteriore derby ligure, dove Candreva gonfia e, faccia a faccia con la propria curva, chiama l’urlo dei blucerchiati a gran voce.
Bolle la Sud a Salerno, perché neanche un poker riesce a zittire, il pubblico caldo che non aspettava altro che questo glorioso palcoscenico.
Reazione firmata con colpi di classe, perché discutere un campione come Ribéry sarebbe da sciocchi.
Al bacio quei palloni… e se fosse entrata al 90esimo?
Al “Mapei”, Okereke rimanda ad Alessandro Del Piero, e ahimè non basta.
Reazione vera da squadra compatta, con una prima gioia finalmente trovata, grazie alla firma di Frattesi che ripaga la fiducia.
Partenze rapide al “Dall’Ara”, sfrecciando sulle corsie trovando i gol, raggiunti dalla reazione bolognese però, che agguanta il pareggio con orgoglio.
Al volo e a giro, rossoneri corsari e in grado di stupire ancora, inviando un ennesimo messaggio, dal contenuto chiarissimo.
Sembra tutto fuorché scontato al “Gewiss”, fino alla cannonata classica, di un ucraino che ricorda i vecchi gol in stile anni ’90.
All’ultimo respiro, premiando chi riesce a reagire, perché Beto di testa acciuffa la gloria e la porta verso Udine.
Difficile, strano il clima in casa viola, ma l’obiettivo è vincere per evitare di cadere, nel vortice che spazza via i sogni di Italiano.
Dagli 11 metri un altro nome e non importa, perché Vlahović disegna un capolavoro fantastico si, ma mai bello come l’abbraccio con il proprio tecnico.
Brutti ricordi, quando lo scudetto sfumò sotto i colpi di un solo nome.
Ancora lui, Giovanni Simeone ufficialmente l’incubo, o se vogliamo la famosa “bestia nera”, in grado di calare un poker sul prato verde del “Bentegodi”.
Stop dopo 8 gare perfette, un risultato che sprona le inseguitrici ancor di più, con un ringraziamento particolare a chi è riuscito, a fermare la prima candidata al titolo di questa serie a.
Conclusione alla “Scala del calcio”, dove al volo di un “Cigno di Sarajevo”, risponde il luccichio di una “Joya”, per via di un’ingenuità difensiva, capace di premiare chi non si arrende mai.
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