In vista dell’accesissimo derby tra Salernitana e Napoli, la redazione di SOLOSALERNO.IT ha intervistato la giornalista Italia Mele, direttore del sito “100×100 Napoli” e inviata della TV Canale 8.
Che derby sarà quello di domenica?
Innanzitutto, spero possa essere una giornata di sport, al di là della consapevolezza che tutti abbiamo, relativa ai problemi che esistono tra le due tifoserie – un’eccessiva ed inutile rivalità – mi auguro che si possa capire che sarebbe necessario, invece, valorizzare la nostra Terra, soprattutto, sotto questo punto di vista, manifestando civiltà e solidarietà sportiva. Avere due squadre campane in serie A è un grande obiettivo, un valore aggiunto, considerando che le regioni del Nord ne hanno molte di più. Che non sia solo un sogno di pochi, che diventi una consapevolezza di molti.
Ritieni possa essere considerata una sconfitta o una vittoria la chiusura del settore ospite da parte degli enti preposti all’ordine pubblico?
Ogni volta che accade una cosa simile è una sconfitta per il Paese, al di là dei protagonisti presenti sugli spalti ed in campo. Non è concepibile che nel 2021 non si riesca ad organizzare una manifestazione sportiva e si violino i diritti fondamentali della libera partecipazione ad un evento da parte del popolo. È vergognoso! Purtroppo, tutto ciò, è una costante tipica dell’Italia.
Misure di sicurezza ricche di contraddizioni…
Speriamo che i partecipanti alla partita abbiano il buon senso di rendersi conto che tutto ciò che faranno potrà ritorcersi contro di loro. Confidiamo in comportamenti corretti, mi auguro che domani all’Arechi possa vincere la Campania.
Che partita ti aspetti?
Ogni partita va giocata, non esistono le partite scontate, mai. Il calcio si gioca con una palla che è rotonda e soprattutto, si gioca con i piedi. In questo momento il Napoli ha la piena consapevolezza della propria forza e la Salernitana, invece, pian piano sta cercando di venirne fuori, anche, attraverso la mano di Colantuono. Non so se sarà una bella partita dal punto di vista tecnico-tattico ma, spero, possa essere una gara che abbia un certo fascino per i tifosi.
Quanto c’è di Spalletti in questo Napoli?
Credo che Spalletti stia lavorando molto bene sulla base di un lavoro che è stato fatto da Gattuso. Quest’ultimo ha dovuto scavare a fondo per recuperare il Napoli sotto le macerie lasciate da Ancelotti. Ne sono convinta. Il Napoli la scorsa stagione ha fatto un girone di ritorno straordinario, aveva una media punti da scudetto. È da considerare che molti calciatori nella prima parte di campionato non sono stati a disposizione a causa di infortuni e Covid. Gattuso ha rivitalizzato molti giocatori che si trovavano in uno stato di profonda depressione, condizionata dalla gestione Ancelotti. La vittima principale è stata il capitano: Lorenzo Insigne. Sappiamo che aveva un rapporto travagliato col tecnico precedente. Grazie a Gattuso, un calciatore che sta facendo benissimo è Rahmani – per arrivare ad essere quello di oggi – ha vissuto un anno di studio con il mister calabrese. Il calciatore era abituato al sistema di gioco di Juric, una difesa a tre ed un modo di ragionare completamente diverso. Il giocatore è stato molto bravo ad assimilare tutti gli insegnamenti. In quanto a Spalletti – nell’ultima conferenza stampa – il tecnico azzurro ha detto che il Napoli è una squadra che è stata costruita negli anni, grazie al direttore sportivo. Giuntoli ha svolto un lavoro straordinario. Il Napoli è stata l’unica squadra che negli ultimi anni ha conteso lo scudetto alla Juventus. Se non è stato vinto nella stagione di Sarri, quello dei 91 punti, non è accaduto per demerito della squadra, ma, per altre situazioni. L’unico anno nefasto è stata la seconda stagione di Ancelotti: il suo esonero ed il successivo arrivo di Gattuso. Quest’ultimo partì da una posizione tremenda, ciononostante, riuscì a qualificarsi per l’Europa League e a vincere la Coppa Italia. Tornando a Spalletti, il mister ci ha messo, sicuramente, del suo, dando consapevolezza ulteriore alla squadra. Sta riuscendo a fare le cose giuste al momento giusto, la classifica lo racconta. Inoltre, il Napoli è una squadra che è abituata a stare al vertice.
Credi che con la Salernitana possa essere attuato un turnover, oppure, la posta in palio è talmente alta da schierare il miglior Napoli anche all’Arechi?
La posta in palio è sempre alta. Le partite valgono tutte tre punte, che si giochino con la prima o l’ultima in classifica. Il Napoli metterà in campo la squadra migliore dal punto di vista delle idee del tecnico. Ci saranno delle rotazioni naturali, in quanto, il Napoli dispone di una rosa eccezionale. Spalletti lavora tanto sulla comunicazione e sul linguaggio da adottare, trasmette ai calciatori che essere titolari non vuol dire essere schierati sin dal primo minuto di gioco, essere titolari vuol dire far parte della partita sin da subito. Inoltre, con i cinque cambi a disposizione le squadre forti sono avvantaggiate, si può cambiare la partita. Ci saranno, quindi, rotazioni nell’arco della partita e, sicuramente, ci sarà l’opportunità di vedere tanti giocatori protagonisti in campo.
Quest’anno il sogno scudetto sembra essere più vicino di sempre. L’eventuale vittoria del campionato potrà essere attribuita esclusivamente ai meriti del Napoli, oppure, tanto dipenderà anche dalle migrazioni in – società estere – di calciatori che negli anni passati hanno fatto la differenza nel campionato italiano?
Ronaldo aveva un peso importante in Italia e nella Juventus. La società bianconera ne sta sentendo fortemente l’assenza. C’erano partite che venivano risolte da Ronaldo, adesso le difficoltà sono maggiori. Comunque, quando si lotta al vertice i meriti sono sempre attribuibili a chi occupa posizioni importanti in classifica. Un’avversaria sarà sempre presente, che si chiami Milan, Juventus, Inter… se ci si trova in cima il merito è sempre il proprio. Il Napoli è vittorioso per la continuità che ha avuto negli anni… che possa essere l’anno buono non lo so. Spesso, subentrano fattori imponderabili che possono sconvolgere tutto, noi napoletani ne sappiamo qualcosa. È troppo presto per fare previsioni. Sicuramente, il Napoli sta lottando per il posto che gli compete. Covid ed infortuni – la scorsa stagione – ci hanno flagellato.
Osimhen è l’uomo in più di questo Napoli?
È facile rifarsi al suo nome. Credo sia devastante come calciatore. Lo scorso anno in una trasmissione, parlando di Osimhen, quando tornò in campo, dissi che questo calciatore possiede le potenzialità per diventare più forte di Mbappè, mi fu detto che le mie erano eresie, forse, oggi, ripenseranno intensamente alle mie parole… Comunque, il Napoli è una squadra che punta sull’unità, gli individualismi non servono se non sono ben inseriti nel contesto.
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