Partita a senso unico, quella che si è disputata ieri pomeriggio tra Lazio e Salernitana. Risultato netto, schiacciante e – per certi versi – anche mortificante, per gli oltre cinquemila tifosi granata giunti all’Olimpico per sostenere la propria squadra. Esclusi i due legni colpiti nella ripresa da Duric e Ribery, è stato un “monologo” a tinte biancocelesti.
Tenendo conto di quanto scritto in precedenza, risulta davvero difficile analizzare la partita a livello arbitrale. Non ci sono stati particolari episodi da segnalare, l’arbitro Rapuano di Rimini ha diretto in modo positivo una gara che – probabilmente – nemmeno lui si aspettava così semplice da gestire. Il direttore di gara riminese ha adottato un metro di giudizio tendente a favorire il gioco, senza perder mai la partita dalle mani facilitato, anche e soprattutto, dall’elevata differenza tecnica tra le due squadre in campo. Buona anche la gestione disciplinare: sono tutti giusti i provvedimenti di ammonizione comminati per falli di gioco a Cataldi (L), Gyomber (S) e Obi (S).
Sufficiente la prestazione dei due assistenti Zingarelli e Muto, inoperosi – in sala Var – Massa e Paganessi.