La scadenza del 5 dicembre, l’ennesima fissata dai trustee, Bertoli ed Isgrò, è sempre più vicina e la Figc segue con grande attenzione ed apprensione l’evolversi della situazione legata alla cessione della Salernitana.
I riflettori sulla vicenda del club granata si sono (ri)accesi anche a livello nazionale. Ieri, martedì 30 novembre, infatti, il Corriere della Sera con un articolo a firma di Monica Colombo e Stefano Agresti ha puntato il focus sulla complessa situazione del club granata, dando risalto anche all’iniziativa di Gigi Caliulo, direttore editoriale della nostra testata, che ha indirizzato una pec, firmata da moltissimi tifosi, al presidente della Figc, Gabriele Gravina, per chiedere di vigilare sulla situazione della Salernitana.
Abbiamo raggiunto Monica Colombo, giornalista molto attenta alle vicende di politica ed economia in campo sportivo, che ha firmato l’articolo in questione insieme a Stefano Agresti. «Tutto è partito – racconta la prestigiosa fima del Corsera – dalla vicenda del voto in Figc sulla proposta di Gravina di modificare la maggioranza per le questioni ordinarie. L’unico a votare contro è stato, manco a dirlo, Claudio Lotito che con la strategia delle minoranze di blocco ha spesso fatto passare la sua linea anche in Lega. Un esempio è la questione dei fondi che aveva inizialmente raccolto il favore di molte società, convinte dal presidente Dal Pino a battere questa strada, e che poi si è risolta con un nulla di fatto proprio per l’opposizione di Lotito. Il presidente della Lazio studia cento ore al giorno ed arriva alle varie assemblee sempre preparatissimo e pronto a tirar fuori l’asso dalla manica e spesso la spunta. In Figc, pertanto, Gravina vorrebbe che le questioni che esulano dalla materia economica possano procedere in maniera più spedita, anche grazie a votazioni rese più veloci dal sistema della maggioranza assoluta. Venerdì, in Lega, si affronterà proprio la questione dei meccanismi di voto e bisognerà decidere se uniformarsi a quanto chiesto dalla Figc. Fatta questa premessa, nel giro di telefonate che ogni giornalista effettua per avere notizie, mi sono imbattuta nell’iniziativa di un collega, Gigi Caliulo, che aveva scritto a Gravina e la cosa mi ha colpito».
Perché?
«Perchè nella sua lettera Gigi Caliulo e con lui coloro i quali hanno firmato la petizione chiedevano alla Figc di non chiudere un occhio, ma di tenerli ben aperti e di vigilare su ciò che sta accadendo intorno alla Salernitana e su quello che dovrà accadere da qui a breve».
L’attenzione della stampa nazionale è aumentata in questi ultimi giorni. Almeno è questa la sensazione che si ha a Salerno. È così?
«Diciamo che a giugno c’è stata la doverosa attenzione verso questa problematica e ricordo come Gravina abbia indetto diversi Consigli Federali per affrontare la tematica multiproprietà ed il caso Salernitana in particolare. Una volta accettata l’iscrizione previo trust, l’attenzione mediatica non è stata pari a quella che ci sarebbe stata se, spiace dirlo ma è così, al posto della Salernitana ci fosse stata una società più importante, con tutto il rispetto della Salernitana».
Alcune testate nazionali, però, ora hanno riacceso i riflettori…
«Siamo sotto scadenza ed è giusto puntare il focus su una vicenda che non ha precedenti. Da una parte, la Figc ritiene che il 5 dicembre sia una data oltre la quale non si vada e, dunque, che già nella prossima settimana possano e debbano novità, dall’altra c’è il presidente Lotito che finora non ha ceduto dinanzi alle offerte pervenute perché, volendo provare a dare una interpretazione un po’ maliziosa, magari spera in una ulteriore proroga».
Qual è lo scenario più plausibile?
«La Figc ha una bella patata bollente tra le mani e spera che non si arrivi alla scadenza naturale del trust (31 dicembre 2021, ndr) senza esiti, perché poi concedere o meno una proroga la farebbe entrare in un ginepraio di cause e ricorsi. Dobbiamo tenere presente che ci sono diversi club irritati per questa situazione, in quanto potrebbero ritenere falsato il campionato, e la Figc ne è al corrente. La cosa più auspicabile per tutte le parti in causa è che avvenga nei tempi una cessione secondo le regole che possa soddisfare gli interessi di chi vende, quelli dei tifosi della Salernitana ed evitare grane alla Figc».