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Simy-Messias, a San Siro il primo incrocio per la coppia che ha incantato nel biennio di Crotone

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Se Milan-Salernitana sarà da un lato la gara in cui Stefano Pioli incrocerà la prima squadra allenata in carriera tra i professionisti, dall’altra parte il match di San Siro proporrà un suggestivo incrocio tra Nwankwo Simy e Junior Messias. I due calciatori si ritroveranno per la prima volta da avversari dopo aver vissuto due straordinarie stagioni insieme al Crotone, in cui hanno totalizzato montagne di reti e assist e condotto i pitagorici fino alla massima serie.

Un feeling immediato, quello tra il nigeriano e il brasiliano, sbocciato nella stagione 2019-2020 alla corte di Giovanni Stroppa. Se Simy era già reduce da tre annate in maglia rossoblù – due in Serie A e una in B -, Messias arrivò a Crotone a gennaio 2019, dopo una lunga scalata: un percorso partito nei tornei amatoriali UISP di Torino – tra il campo e le consegne di elettrodomestici -, proseguito in Eccellenza con il Casale e in Serie D con il Chieri, fino all’approdo in Serie C con il Gozzano.

Già notato a gennaio, il brasiliano fu acquistato dal Crotone, e lasciato in prestito al club lombardo fino a fine stagione. Arrivato in Calabria in estate, Messias fu decisivo insieme a Simy nella cavalcata del Crotone verso la promozione in Serie A, conquistata con il secondo posto in cadetteria alle spalle del Benevento dei record.

In Serie B, la coppia composta dal gigante nigeriano e dal mancino brasiliano totalizzò lo straordinario score di 26 gol e 9 assist: 20 le reti di Simy, che divenne così il primo africano capocannoniere del torneo cadetto, mentre Messias mise a referto 6 marcature e altrettanti passaggi chiave nella sua stagione d’esordio in seconda serie.

Lo score del brasiliano fu più che rispettabile, considerando che spesso l’ex Gozzano giocò come mezz’ala destra nel 3-5-2, agendo quindi più lontano dalla porta. Ruolo mantenuto anche in diverse gare della scorsa annata in Serie A, categoria che Messias ha raggiunto a ben 29 anni. Il cammino del Crotone 20-21 fu ovviamente molto complicato, e la formazione del presidente Vrenna – passata in corsa dalla gestione di Stroppa a quella di Cosmi – chiuse lo scorso campionato al penultimo posto con 23 punti.

Nonostante ciò, Simy e Messias furono due stelle in grado di brillare anche in una formazione retrocessa con largo anticipo: la punta nigeriana siglò ben 20 gol, classificandosi al quinto posto tra i marcatori a pari merito con Ciro Immobile; il fantasista brasiliano invece totalizzò 9 reti, pur alternandosi tra centrocampo, attacco e trequarti; quest’ultimo ruolo, in particolare, fu ricoperto soprattutto dopo l’arrivo di Cosmi in panchina e di un altro calciatore dal medesimo linguaggio tecnico come Ounas, prelevato a gennaio in prestito dal Napoli.

Nonostante l’obiettivo salvezza fallito, Messias e Simy – autori anche di 4 assist a testa – furono straordinariamente abili a sfruttare la vetrina della massima serie (in cui, peraltro, il nigeriano ha segnato in una sola stagione il doppio dei 10 gol totalizzati nelle due annate precedentemente disputate). Tale rendimento ha preparato il terreno per un’estate vissuta in modo piuttosto paradossale da entrambi.

Nonostante i tanti apprezzamenti – Simy sondato dalla Fiorentina, altri club italiani ed esteri, Messias da Torino, Cagliari e non solo -, i due calciatori sono rimasti a Crotone da separati in casa, in attesa di una nuova sistemazione. Se anche lo stesso Cosmi nel mese di maggio anticipò che “sarà addio, Simy deve giocare in Serie A, così come Messias”, la nuova destinazione per entrambi si concretizzò soltanto nelle ultime battute di mercato.

Dopo un interminabile tira e molla, Simy venne annunciato lo scorso 19 agosto dalla Salernitana, che lo ha prelevato in prestito con obbligo di riscatto; Messias arrivò invece fino alle ultimissime fasi di mercato, prima del passaggio al Milan, concretizzatosi nelle ultime ore di trattative del 31 agosto. Così facendo, Messias ha raggiunto il sogno del calcio che conta all’età di 30 anni, dopo una straordinaria cavalcata partita dalle sfere più basse del nostro calcio.

I due ex compagni, profondamente ringraziati a Crotone dalla società e dai tifosi, hanno cominciato entrambi con difficoltà le rispettive nuove avventure: entrambi non convocati per il ritiro rossoblù, e quindi reduci da un’estate vissuta allenandosi soltanto a parte, Simy e Messias hanno faticato ad entrare in condizione, e il brasiliano in particolare ha anche patito diversi problemi fisici.

L’attaccante granata si è sbloccato soltanto lo scorso 16 ottobre, siglando l’illusorio gol del vantaggio nella gara poi persa 2-1 a La Spezia; lo scialbo bottino di una rete e due assist è però ben lontano dalle aspettative, ed è costato a Simy anche una notevole mole di fischi da parte del pubblico dell’Arechi. Altrettanto amaro sembrava anche il destino di Messias, che fino a due settimane fa aveva totalizzato appena 17 minuti in rossonero, subentrando nel 3-2 esterno contro l’Atalanta, gara in cui peraltro impattò male causando un rigore in favore dei nerazzurri.

Poi, però, gli ultimi dieci giorni hanno costituito il coronamento della bellissima storia del brasiliano, che prima ha firmato il gol decisivo in casa dell’Atletico Madrid all’esordio in Champions League (tenendo vive le speranze di qualificazione rossonera agli ottavi) e poi ha trovato la prima doppietta con il Diavolo, nello 0-3 di mercoledì sera contro il Genoa; due reti importanti, in un match che ha restituito al Milan la vittoria in campionato dopo due sconfitte consecutive contro Fiorentina e Sassuolo.

Domani pomeriggio Messias ritroverà Simy e la Salernitana, squadra alla quale peraltro segnò uno spettacolare gol su punizione lo scorso anno: era il 17 luglio 2020, e i granata di Ventura andarono in vantaggio con Maistro ad inizio ripresa ma l’esecuzione perfetta del brasiliano pareggiò i conti e portò al definitivo 1-1 finale.

Domani Junior proverà a far nuovamente male al cavalluccio marino, questa volta non più con i colori operai rossoblù, bensì con quella nobile maglia rossonera strameritata nel corso degli anni. Dal canto suo, Nwankwo andrà alla ricerca del suo primo centro in carriera contro i rossoneri, per provare a tenere a galla una Salernitana sempre più lontana dall’impresa salvezza, tra campo e questione societaria.

Manuel Palumbo

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