Le dichiarazioni rilasciate da Danilo Iervolino, Presidente della Salernitana, nella conferenza stampa di presentazione tenutasi pochi minuti fa presso la sede di Caffé Motta a Salerno.
Su perché ha scelto di acquistare la Salernitana: “Dissi a mia moglie che non avrei mai investito nel calcio, non ero affatto interessato il 10 novembre quando smentii per mezzo stampa. Fino al 30 mattina ho chiuso un deal con BFC media, poi sono stato sensibilizzato, stava scadendo la clessidra. Avevo avuto tanto da Salerno, l’adoro, qui ho fondato Pegaso, ho casa ad Acciaroli, ci vengo spesso. E mi aveva colpito la dignità di questa città che stava affrontando la possibile scomparsa dal calcio professionistica a testa alta. E quindi mi sono detto: io la proposta la faccio. Ho messo a lavorare i miei professionisti ed eccomi qui. Altri investitori? No, sono da solo“.
Sulla discontinuità: “La discontinuità non è un j’accuse verso qualcuno ma è cambiare totalmente il rapporto tra la società con stampa e tifoseria. Marchetti e Fabiani hanno fatto un ottimo lavoro, ma non si parla poco e male con tifosi e giornalisti. Non c’era amore. La Salernitana non è squadra ancillare, voglio creare trasparenza nei confronti dei tifosi ripudiando ogni forma di aggressività e di tifoseria violenta“.
Su Fabiani: “Ringrazio Fabiani, l’ho sentito e l’ho ringraziato per il lavoro fatto ma l’ho rimproverato perché è stato poco attento nel creare un rapporto con la città. La Salernitana non è gestione da dietro la scrivania, vi era uno scollamento totale tra management e tifoseria e non va bene. Quando un presidente afferma che la squadra è sua e chi se ne frega dei tifosi, sbaglia, crea disamoramento“.
Su Sabatini: “Sarà lui il direttore sportivo e lo presenteremo tra pochi giorni in conferenza stampa. Sabatini è un vincente, siamo arrivati entrambi con un reciproco sospetto: io non sapevo se avesse accettato la Salernitana, lui non sapeva il mio progetto. Ha le idee chiare, ci crede, ha speso parole al miele riguardo il progetto. Il contratto? Con lui sottoscrivo 2 contratti: uno reale e uno gentlemen agreement. Lui vuole lottare fino a quando la Salernitana non potrà rimanere in A, l’eventuale B è un’altra categoria e un’altra storia. Ci siamo rimandati a fine giugno, non restare in A ci dispiacerebbe molto“.
Sul mercato: “Faremo mercato, investiremo ma non getteremo neanche 1 euro. Sabatini se ne occuperà“.
Sulla salvezza: “Ci credo, è una sfida. Difficile da vincere? Beh, se le sfide fossero facili che sfizio ci sarebbe? Poi andare in B dipende da come si va in B. Se facciamo 0 punti da qui in avanti l’alchimia non ha funzionato, se manchiamo la salvezza di mezzo punto allora ci riproviamo, c’è la reale convinzione che possiamo farcela“.
Sul suo progetto: “Il mio è un progetto a medio-lungo termine. Vogliamo essere la prima società sportiva improntata sul benessere di tutti gli stakeholders, diventare un modello da qui a 10 anni ed essere copiati da tutti, mantenendo però la freschezza dell’originalità. Potranno esserci incidenti di percorso, certo, ma io nel giro di 10 anni sono diventato primo nel mondo dell’università con Pegaso. Sono ottimista: il pessimismo non ha mai vinto una guerra come diceva Eisenhower. Comunque voglio fare una rivoluzione sia dal punto di vista del marketing, che è stato poco sfruttato fino a ora, che digitalmente nel campo della comunicazione con creazione di app e altro, come un museo della Salernitana“.
Sulla squadra: “A Verona i bookmakers quotavano a 10 la nostra vittoria, invece sono stati smentiti. La squadra mi è sembrata di qualità, a Verona non si è vinto per caso. Per me l’ultimo posto non è dovuto all’organico, ma a una scarsa creazione nella prima ondata di campionato. La compagine va rinforzata e motivata, lo scheletro c’è e può farcela a conquistare la salvezza. Ribéry? Grande acquisto, calcisticamente lo adoro. A 38 anni non potrà essere il futuro della Salernitana, ma per questa stagione e la prossima può darci una mano“.
Su Colantuono: “Sabatini parlerà con lui, ora non vi è stato il tempo materiale di farlo“.
Sui giovani: “Partiamo da una certezza, creeremo l’Academy della Salernitana. Investiremo nei giovani, di concerto con Sabatini. Modello Atalanta? Mi piace proprio per questo“.
Sulla tifoseria: “Voglio riportare le famiglie allo stadio e non mi interessano gli ultras violenti. I tifosi saranno ascoltati, creeremo uno sportello d’ascolto ad hoc. Non sarò mai asservito, però. Sogno di avere la prima tifoseria gemellata con tutti. Sarebbe bello che i tifosi del Verona vadano a farsi i bagni ad Amalfi con quelli della Salernitana dopo la partita“.
Sul Napoli: “Sono cresciuto nel mito di Maradona, è stato il mio primo amore calcistico, come faccio a negarlo? Non lo negherò mai. Però da giovane capitava di andare a a vedere anche la Salernitana. Il calcio è passione e coinvolgimento travolgente, ora la Salernitana me le sta dando tutte e mi sono re-innamorato. Derby tra 2 settimane? Mi auguro di vincerlo perché i 3 punti ci servono, poi il Napoli vince tutte le altre e vincerà lo scudetto. Racconto un aneddoto. Mio figlio, 12enne, mi ha chiesto perché ora dobbiamo tifare Salernitana. Gli ho risposto che Palma Campania, il mio paese, dista 18 km da Salerno e 25 km da Napoli, Pegaso è stata fondata a Salerno, da giovane uscivo a Salerno e non a Napoli. E l’ho convinto“.
Sugli allenamenti a porte aperte: “Vedremo se ci saranno le condizioni, anche in questo periodo epidemiologico. Però li vorrei aprire alla famiglie, non vorrei aprirli a chi viene agli allenamenti con atteggiamento facinoroso“.
Sul suo ingresso in Lega Calcio: “Il calcio è da rifondare, assolutamente. Sono uomo del cambiamento e so che nel calcio i volti nuovi difficilmente piacciono perché rompono lo status quo. In Lega porterò le mie idee, soprattutto sulla redistribuzione dei diritti tv e su come andare allo stadio in questo periodo“.
Sulle infrastrutture: “Parleremo col sindaco. L’Arechi? Grande stadio, in riva al mare, mitologico. Sarò attento a tutti i dettagli“
Sul settore medico: “Con Technogym ho in mente un progetto per creare un laboratorio di performance da questo punto di vista“.
Su come vuole essere ricordato: “Sono il 50/esimo presidente della Salernitana, mi auguro di lasciare un’impronta ed essere ricordato anche dal 250/o. Sogno nel cassetto? Vincere un trofeo e dedicarlo a mio fratello prematuramente scomparso qualche anno fa“.
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