Al termine di una giornata piuttosto movimentata, caratterizzata soprattutto dalla stipula dell’atto notarile e, a seguire, dalla conferenza stampa di presentazione, la Salernitana cambia pelle nel segno di Danilo Iervolino. “Il re delle università telematiche”, quest’oggi, si è ufficialmente presentato alla piazza. Una piazza che, già negli ultimi giorni, ha ampiamente espresso il suo gradimento per l’allora imminente passaggio di quote, ma non solo. Iervolino, in poche ore, è riuscito a cogliere ciò che i suoi predecessori non sono riusciti, o non hanno voluto cogliere: il senso di appartenenza viscerale dei tifosi nei confronti della Salernitana.
Di conseguenza, la volontà, più volte ribadita anche oggi, di costruire un “rapporto osmotico tra città e squadra” non può certamente essere frutto del caso. Come senz’altro non lo è “la necessità di un cambiamento a 360 gradi”, nel segno di un progetto discontinuo, lungimirante e ambizioso. Un taglio netto e doveroso col passato, dunque, ma non tanto riferendosi ai meri risultati sportivi, quanto più nel modo di relazionarsi con tifosi e addetti ai lavori. Non è certamente passata in cavalleria la frase “La Salernitana è più di una squadra di calcio, e non una semplice cosa da gestire dietro una scrivania”. Un chiaro riferimento, sempre citando testualmente, a chi “non ha toccato le corde dell’animo umano”. Fuori Fabiani e dentro Walter Sabatini, esperto operatore di mercato, a cui il neo presidente, da neofita del pianeta calcio, si affiderà totalmente per ciò che concerne il lato prettamente tecnico. Con lui si cercherà di creare un “instant team” in grado di raggiungere l’obiettivo salvezza. Poi, sul rinnovo del contratto, eventualmente se ne riparlerà. Tutto, come dichiarato (e si spera), con la massima trasparenza. Una gestione all’insegna del “farò” e non più dei troppi e spesso presuntuosi “ho fatto”. Certo, gli incidenti di percorso potranno, anzi, probabilmente dovranno necessariamente esserci. Ma ora è tempo di essere ottimisti perché, citando Eisenhower, “il pessimismo non ha mai vinto una guerra”.
Sul web, intanto, impazza la mania Iervolino. Segno evidente delle grandi aspettative che la piazza ripone nei confronti del neo presidente. Un’arma a doppio taglio, se vogliamo, ma apparentemente non per lui. “Non ho promesso scudetto o Champions League, ho parlato di progetto serio, rivoluzionario che renderà fiera la città di Salerno. Lotteremo e saremo concreti, questo lo ripeto e lo prometto a chi mi sta ascoltando”. Rivoluzione dell’area marketing, creazione di un punto di ascolto, settore giovanile e infrastrutture gli obiettivi primari. La creazione, in primis, di un “qualcosa che rimanga a vita alla città di Salerno”. Un modello da seguire anche in futuro, “investendo sì, ma senza gettare soldi”. Essere quanto più concreti per cercare, innanzitutto, di mantenere la categoria, perché “la dimensione di una città come Salerno è quella della massima serie”.
Sabato, intanto, è già tempo di scendere in campo. E il destino ha voluto che di fronte ci fosse proprio la Lazio dell’ex co-patron Claudio Lotito. Una gara “particolarmente impegnativa dal punto di vista emozionale”, su ambo i fronti. Peccato che, a causa dell’emergenza pandemica e delle relative restrizioni, ad accogliere la nuova proprietà non potrà esserci un’importante cornice di pubblico. Ma di tempo ce n’è per scrivere, insieme, altre pagine indelebili della storia della Salernitana.