La scoppiettante campagna acquisti del duo Sabatini-Iervolino procede senza soluzione di continuità. Altri due tasselli importanti sono stati aggiunti al mosaico che mister Colantuono dovrà compattare e rendere estremamente competitivo sulla strada impervia di una salvezza che, al momento, appare impresa assai ostica.
La neo proprietà granata non sta lesinando sforzi economici, animata dal fermo proposito di correggere la fallimentare pianificazione tecnica della precedente dirigenza. Non sarà facile ma, al termine della corsa, tutto si potrà dire tranne che non abbia fatto di tutto per riuscire a conquistarla.
Giungono a Salerno il difensore Radu Dragusin e il centrocampista Emil Bohinen.
Il primo, rumeno che compirà vent’anni tra 3 giorni, virgulto fuoriuscito dal vivaio juventino, reduce da una breve ma intensa esperienza con la Sampdoria, è il classico difensore centrale che possiede prestanza fisica (191 cm d’altezza), senza essere deficitario sul piano della rapidità e della velocità. L’aggressività in uscita sugli attaccanti rivali è una delle sue doti migliori, mentre non disdegna di garantire un buon contributo nell’impostazione della manovra dal basso, sganciandosi spesso dalla linea difensiva per dar manforte al reparto mediano. Per caratteristiche fisiche e tecniche, pertanto, può ricoprire sia il ruolo di centrale in una difesa a quattro, sia agire da terzino destro bloccato nella medesima retroguardia. Anche se, forse, la funzione tattica che meglio esalta le sue caratteristiche dovrebbe essere quella di centrale di destra in una difesa a tre.
Bohinen, norvegese di nascita, ventitré anni da compiere a marzo, recente passato da protagonista nel massimo campionato norvegese (Stabaek), dove ha collezionato una settantina di presenze impreziosite da dieci reti e altrettanti assist, giunge a Salerno dopo una stagione e mezza trascorsa nella serie A russa con la maglia del CSKA Mosca. Il ragazzo non ha trovato molte opportunità per mettersi in mostra, però ha fatto intravedere potenzialità tecniche e versatilità tattica. Salerno ed il principale campionato italiano rappresentano l’occasione giusta per spiccare il volo nel calcio che conta.
Dal punto di vista tecnico-tattico, il neo granata è il classico centrocampista di quantità e qualità. Egli possiede un piede mancino educato, sul terreno di gioco è discretamente dinamico ed aggressivo; podismo che lo aiuta a realizzare prestazioni generose e allo stesso tempo lucide e razionali. Può operare, quindi, da metodista centrale davanti alla difesa, inserito sia in un centrocampo a quattro che in una mediana a tre.
Tignoso nel recupero palla, reattivo nello scalare dal centro del campo alla fascia e viceversa, abile nel pressing ma anche sufficientemente acceso e propositivo, come testimoniano le reti segnate in carriera, il ragazzo si trova a suo agio pure nei panni di mezzala dedita alla doppia fase. La qualità del suo repertorio tecnico, infine, non esclude un suo impiego addirittura da trequartista di quantità e da esterno offensivo tattico e a piede invertito (partendo da destra) in un tridente atipico.
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