Riaperti i giochi che sembravano quasi chiusi, risultati pazzeschi in grado di togliere, certezze costruite giornata dopo giornata.
Nervosismo che prevale all’Olimpico, dove i giallorossi in difficoltà, non sono riusciti a gonfiare la rete contro il Grifone.
O forse si, poiché l’urlo per il gol viene strozzato dal Var, con una marea di polemiche che travolge Nicolò Zaniolo.
Il sabato pomeriggio accende Milano, per una stracittadina che azzera tutto, come solo un vero derby sa fare.
Ritmo altissimo nerazzurro, perché Perisic prova a mettere il punto esclamativo sulla gara.
In poco tempo però, cambia tutto dalla parte opposta, con il bomber rossonero Giroud, che diventa Re nella notte di San Siro.
Al Franchi una giostra, quella di Sarri che finalmente sorride, con un tris sul terreno fiorentino che manda al tappeto i viola di Italiano.
Dea smarrita e Cagliari convincente, per mezzo di una doppietta di Pereiro in grado di regalare, 3 punti preziosissimi per gli uomini di Mazzarri.
Se al Dall’Ara regna il perfetto equilibrio di uno 0-0, a Genova i blucerchiati stendono la giostra nero verde di Dionisi, con un poker fantastico targato Antonio Candreva.
Torna al gol in grande stile, l’uomo che è tanto mancato a coach Spalletti, poiché proprio Osimhen apre la strada in laguna, con Petagna che chiude, mettendo in cassaforte un risultato pesantissimo.
Torino in versione “harakiri”, grazie all’ingenuità di Mandragora che crea l’occasione di svolta, raccolta da Molina che segna da calcio piazzato.
Poi in ritardo sul pallone, l’estremo difensore dei granata provoca un rigore, non fallito da Pussetto che rompe un lunghissimo digiuno.
Serata da sogno per il popolo bianconero, solo 12 minuti e mezzo per scrivere sul tabellone, il nome di Vlahovic che brilla tra la nebbia di Torino.
Partecipa alla festa un altro innesto, servito dopo una grande azione di Morata, con un piattone che mette in ghiaccio la partita.
Si scalda l’atmosfera di un Arechi libero, voci distribuite verso il cielo che cantano il verbo granata.
Lo show di Verdi sul prato verde di Salerno, promette battaglia vera fino all’ultima giornata, dopo aver sofferto per tante giornate, sperando di gioire per un miracolo sportivo.